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Europa Verde: “Reggio Sud, il vescovo rinunci al progetto edilizio”

3 dicembre 2020 | 17:21
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Europa Verde: “Reggio Sud, il vescovo rinunci al progetto edilizio”

Duilio Cangiari: “Chiediamo a monsignor Camisasca di non sostenere progetti che possano portare danno alla nostra comunità”

REGGIO EMILIA Piano particolareggiato Le Querce area sud, la città non ha bisogno di altro cemento. La curia vescovile figura tra i proprietari delle aree e visto l’impatto di tale progetto sulla città ed in particolare sulla zona acquedotto, chiediamo al vescovo Camisasca di rinunciare al progetto figlio di una vecchia e superata logica urbanistica.

Quando l’emergenza Coronavirus  sarà passata, quale sarà la visione economica, sociale, ambientale che guiderà la ripresa delle nostre città e del paese intero? A tal riguardo alcune buone notizie in queste settimane di pandemia dilagante, hanno fatto immaginare l’avvio di una nuova stagione per la nostra città.

Un inusuale e nuovo protagonismo della diocesi nei confronti della città di Reggio ha permesso di riportare l’ex seminario a nuova vita, infatti ospiterà il terzo polo Universitario, rafforzando in questo modo la vocazione e la presenza universitaria a Reggio e contribuendo, inoltre, a riqualificare il “buco nero” dell’edificio seminariale, trasformandolo in una risorsa di pregio a ridosso della città storica. Inoltre, la cessione, in uso al Comune, della vasta area di proprietà della curia, a S Croce, permetterà, invece, la creazione di un grande polo sportivo al servizio dell’intera città.

Tutte iniziative meritorie che hanno consolidato l’idea che, con intelligenza e creatività, alcuni beni “privati” possano essere messi a disposizione di tutta la collettività, con beneficio e soddisfazione di tutti. In parallelo, poi, l’intenzione del Comune di non prevedere, nel futuro PUG, nuove aree edificabili, ha completato un quadro confortante che ai più è parso in linea con il desiderio di tanti cittadini, che immaginano una città davvero inclusiva, moderna e green.

Ma la soddisfazione per queste buone intenzioni, è stata parzialmente oscurata dalle notizie di stampa che hanno riportato la conclusione dell’iter amministrativo per la realizzazione di un grande piano particolareggiato in un’area verde, a sud del centro commerciale Conad Le Querce, dove sorgeranno, su 160 mila metri quadrati di buon suolo agricolo di cui la diocesi di Reggio Emila è comproprietaria, di una quindicina di palazzine a cinque piani per un totale di 90 alloggi, unitamente ad attività commerciali, studi professionali e parcheggi per centinaia di auto. Insomma, tanto cemento su un’area di campagna a ridosso della città, in una zona già fortemente congestionata dal traffico e su cui impatterà anche il costruendo polo scolastico di via Rosselli.

Questo piano particolareggiato è certamente una eredità delle vecchie e superate previsioni urbanistiche, che speravamo, per la verità, definitivamente accantonate, ma che, con il loro riemergere, sembrano bloccare e impedire un vero sviluppo sostenibile della città.

Non possiamo assistere inermi e silenti. Quindi ci domandiamo: chi mai acquisterà appartamenti da 3000 euro il metro quadrato? Non certo le tante famiglie impoverite dalla crisi economica e sanitaria; non certo un ceto medio economicamente ai margini e ormai allo stremo; non certo i tanti giovani che cercano una casa modesta per farne il nido dove immaginare e progettare la propria vita insieme. Ci domandiamo inoltre chi sorregge economicamente l’intera operazione? Quali sono o saranno i soggetti attuatori del piano particolareggiato? Noi riteniamo che sia più importante e prioritario per questa città, assestare e lenire le tante fratture sociali ed economiche che la crisi ha ingenerato, piuttosto che intraprendere uno sviluppo urbanistico “fuori dal tempo”.

Occorre, invece, accelerare, investire e attuare una riqualificazione urbanistica, energetica e ambientale del patrimonio edilizio esistente, preservando i suoli da un nuovo e intollerabile inquinamento edilizio. I terreni di confine intorno alla città, non devono essere “non luoghi” in attesa, ma luoghi su cui investire per “un di più di natura”, con interventi di imboschimento e forestazione, in grado di migliorare ed elevare la qualità dei tessuti urbani più densi e popolati e di portare il benessere della biodiversità sin dentro gli animi dei suoi abitanti.

Infine, chiediamo al vescovo della diocesi di Reggio Emilia e Guastalla di mantenere la linea di attenzione e supporto tenuta, in questi anni, a sostegno della nostra comunità, per garantire, anche per il futuro, uno sviluppo sostenibile della nostra città, contribuendo a migliorare la qualità della vita, anche degli ultimi, così come magistralmente viene indicato dal pontificato di Papa Francesco e di non sostenere progetti che possano portare danno alla nostra comunità.

Duilio Cangiari, Europa Verde