Editoriali

Filo palestinesi contro filo israeliani, non siamo allo stadio

13 ottobre 2023 | 14:02
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Filo palestinesi contro filo israeliani, non siamo allo stadio

La tragedia decennale del conflitto israelo-palestinese risolta in una questione di tifo: le manifestazioni grottesche degli amici della Palestina e di Israele

REGGIO EMILIA – La manifestazione per Israele che si terrà sabato, organizzata da +Europa e Italia Viva e quella per i palestinesi, che si terrà oggi, organizzata da Laboratorio Aq16, Città Migrante e Casa Bettola. Ecco, ci siamo arrivati. Era prevedibile. Anche a Reggio Emilia ci siamo messi le magliette e sfiliamo con la stella di David e la bandiera dell’Anp per le strade.

Così, come se fossimo allo stadio ad assistere a Milan-Juventus. La tragedia decennale del conflitto israelo-palestinese risolta in una questione di tifo: io sto con i palestinesi e io sto con gli israeliani. Come se i buoni fossero da una parte e i cattivi dall’altra in questa complicatissima e intricata vicenda. Due manifestazioni inutili, come tante immaginiamo in giro per il mondo, che non servono a un bel nulla se non a rimanere radicalizzati nelle proprie posizioni. Un po’ come accade, in effetti, fra israeliani e palestinesi da quasi ottant’anni.

Almeno questi supporter manifestassero per la pace. Certo, un atteggiamento un po’ utopistico in questo momento in cui la parola è passata alle armi, ma sicuramente più intelligente. Manifestassero per la vittime civili israeliane barbaramente trucidate dai macellai di Hamas e per le vittime palestinesi che sono finite e finiranno sotto le bombe israeliane. Sarebbe bello vedere tutte queste persone unite, con la bandiera arcobaleno, a dire basta ai massacri da entrambe le parti. Ripetiamo, un po’ utopistico, ma sempre meglio di uno spettacolo da tifoserie da stadio.

I veri amici dei palestinesi dovrebbero augurarsi che la popolazione della striscia di Gaza si liberi presto di Hamas e i veri amici di Israele dovrebbero sperare che il popolo di Israele si liberi presto di Netanyahu. Purtroppo non avverrà e, se anche accadesse, in un clima di radicalismo come questo, potrebbero spuntare perfino personaggi politici e organizzazioni peggiori a guidare l’odio dei rispettivi popoli.

Ci sarebbe, magari, l’Occidente che potrebbe aiutarli a ragionare, ma quello, come stiamo vedendo, è impegnato nel tifo da stadio. Il peggiore, però, perché là, almeno, si è in prima linea e si muore per il proprio odio e la propria partigianeria. Qui, invece, non costa nulla.

Paolo Pergolizzi