Energia, prezzi aumentati di 15 volte rispetto al periodo pre pandemia

23 agosto 2022 | 16:59
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Energia, prezzi aumentati di 15 volte rispetto al periodo pre pandemia

Enrico Buoncuore, responsabile energia di Unindustria: “Impossibile trasferire gli aumenti sul prezzo di vendita dei prodotti: così il fatturato si riduce e si va in recessione”

REGGIO EMILIA – “L’emergenza è oggi: quotidianamente riceviamo notizie di fornitori che si ritirano dal mercato lasciando le imprese senza contratto, la stessa utility locale è in forte difficoltà nel proseguire le forniture delle attività economiche della nostra provincia, il mercato libero dell’energia vacilla”. Questo l’allarme lanciato da Roberta Anceschi, presidente degli industriali reggiani sul nostro giornale.

Per capire meglio l’impatto del caro energia sulle nostre imprese ne abbiamo parlato con Enrico Buoncuore, responsabile ambiente ed energia di Unindustria. Ci ha detto: “Non è che c’è il rischio che le nostre aziende rimangano senza gas. Il problema è che, se non ho un contratto sul mercato libero, devo andare sul mercato di ultima istanza e lì i prezzi non sono liberamente contrattati dalle parti e quindi non sono compettitivi”.

E fa un esempio: “Poniamo che il suo contratto del gas sia in scadenza. Non è che lei rimane senza fornitura. Ce l’avrà, ma da un fornitore con gara e prezzi che non sono più competitivi”.

I prezzi sono schizzati alle stelle rispetto al periodo pre pandemia. All’epoca si parlava di 17 centesimi al metro cubo all’ingrosso. Oggi il costo del gas all’ingrosso è di 3 euro, ovvero è aumentato di 14-15 volte. Le aziende se ne sono già accorte e i cittadini se ne renderanno conto con le bollette di dicembre.

Continua Buoncuore: “Mi stanno chiamando le imprese, perché sono disperate. Fra l’altro i loro fornitori, tipo Enel ed Eni, sono in difficoltà. Il gas dalla Russia arriva sempre meno e i fornitori di energia, in questa situazione di incertezza, hanno sempre meno contratti di acquisto a monte. Se non ho contratti di acquisto cosa vado a vendere ai clienti”.

E conclude: “Con questi costi, per le imprese diventa impossibile trasferirli sul prezzo di vendita. Se ribaltano lì tutti gli aumenti di costi non gli compra più niente nessuno. E così il fatturato si riduce, si arriva alla crisi economica e alla recessione”.