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Rec: “Farmacie comunali, meno privilegi e più diritti”

4 giugno 2022 | 16:21
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Rec: “Farmacie comunali, meno privilegi e più diritti”

Reggio Emilia in Comune: “Avremmo gradito maggiore umiltà da parte del presidente di Fcr”

REGGIO EMILIADi qualche giorno fa é la piccata risposta del Presidente delle Farmacie Comunali Riunite Andrea Capelli al gruppo consiliare di Coalizione Civica, dopo che questi ultimi hanno portato ad evidenza la scomoda discrepanza tra gli stipendi degli amministratori e del resto della popolazione.

Da amministratori pubblici che si apprestano a ricevere, nel 2024, un’indennità mensile di 7000 euro, ci saremmo attesi, piú che un messaggio dai toni sgradevoli e personalistici, un intervento piú maturo e comprensivo della situazione dell’attuale mondo del lavoro, in particolare quello pubblico.

Anni di privatizzazioni e razionalizzazioni della spesa pubblica a scapito dei lavoratori, soprattutto precari, anche in servizi essenziali, hanno reso fragile la Pubblica Amministrazione e indebolito i servizi.

Quando si amministra una città occorre portare attenzione a tutti i lavoratori e in particolare ai meno tutelati, nell’interesse pubblico che non consiste nell’aumento di profitti dell’azienda pubblica ma soprattutto nella qualità dei servizi erogati, inscindibile dalla sicurezza economica dei lavoratori. Ricordiamo bene le decurtazioni di stipendio agli educatori di sostegno nel 2019, quando FCR decise di non retribuire le giornate di malattia dei ragazzi da loro seguiti.

Non può bastare, nell’intervento del suddetto amministratore, un impegno per l’aumento salariale nel CCNL dei farmacisti, ben sapendo che FCR gestisce non soltanto la vendita di farmaci ma anche altri servizi per la città, con altre forme di relazione lavorativa.

Per completare il quadro, se proprio vogliamo ragionare in termini di legge di domanda e offerta, é abbastanza semplice constatare che molte fragilità della Pubblica Amministrazione non sono dettate dalla mancanza di candidati Amministratori, bensí dalla mancanza di lavoratori qualificati ed altamente specializzati, a cui dopo concorsi selettivi vengono fatte offerte economiche molto inferiori alle retribuzioni del settore privato.

É paradossale che, pur assistendo ad una fuga delle alte specializzazioni dal settore pubblico e a concorsi che non riescono a coprire i posti disponibili, la classe politica anteponga il proprio aumento di stipendio ad un minimo adeguamento alle quotazioni di mercato degli stipendi dei dipendenti pubblici di cui é in grave carenza.

Ingegneri, laureati in materie scientifiche, potenziali insegnanti: piú che scegliere il privato in molti rinunciano al pubblico per mandare all’università i figli, poter curare gli anziani, fronteggiare prevedibili cure odontoiatriche, pagare le spese condominiali e magari avere dei risparmi.

Avremmo gradito maggiore umiltà da parte del Presidente di FCR, e una maggiore capacità di distinguere tra diritti e privilegi. Anche l’ammissione di sentirsi fortunati sarebbe stata piú vicina al sentire comune, piú comprensibile a chi il proprio tempo al servizio della città non lo vende, ma lo regala, e anche con soddisfazione.

Reggio Emilia in Comune