Migranti, il prefetto: “Revoche accoglienza, abbiamo solo applicato le norme”

16 dicembre 2021 | 18:43
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Migranti, il prefetto: “Revoche accoglienza, abbiamo solo applicato le norme”

La Rolli: “Molte persona lavoravano da anni. Si possono immaginare degli appartamenti in condivisione per i migranti non più indigenti”

REGGIO EMILIA – “Non abbiamo fatto altro che applicare le norme”. Il prefetto Iolanda Rolli interviene così sul tema delle revoche dell’accoglienza nei Cas (Centri di accoglienza straordinaria), da lei stessa disposte nel 2021, per 115 migranti che hanno raggiunto un reddito lordo annuo superiore alla soglia di indigenza (5.983,64 euro). E che ora potrebbero dover restituire allo Stato somme tra i 20 e i 40.000 euro a relative alle spese sostenute per il loro mantenimento in questi anni.

“Il modello dell’accoglienza reggiana è splendido e vede le persone, più di 1.000 quando io sono arrivata, distribuite in circa di 300 appartamenti”, premette Rolli. Ma “a fronte di somme pubbliche che vengono rivolte verso questo servizio ci siamo accorti che c’era un meccanismo da mettere a punto anche nell’ambito dei controlli, da cui è emerso che ci sono persone che lavorano anche con contratti a tempo determinato da più anni. Abbiamo verificato situazioni che si protraevano da molto tempo”.

La revoca dunque, “non vuole essere una punizione, ma se una persona ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato è opportuno che lasci spazio a chi ha bisogno”. Del resto, continua il prefetto, “quando queste persone richiedono l’asilo approntiamo un’emergenza straordinaria perché queste persone non hanno i mezzi di sostentamento e quindi sono accolti in queste strutture coloro che non raggiungono la soglia di indigenza”.

Quando questa viene superata “da un lato è necessario effettuare la revoca perché manca uno dei requisiti fondamentali e non si ha più diritto a che lo Stato paghi vitto e alloggio. E dall’altro, come prevede la norma, il recupero delle somme viene richiesto a coloro che hanno usufuruito del servizio”.

Per i migranti non ci sarà però un salto nel vuoto: “Abbiamo cominciato a confrontarci anche con gli enti gestori spiegandogli il percorso così come l’ho fatto con tutti coloro che rappresentano la città e ai gestori ho chiesto di valutare un percorso di inclusione come quello che hanno già fatto e anche di ospitalità”. Ad esempio, conclude Rolli, “immaginando degli appartamenti in condivisione per i migranti non più indigenti” (Fonte Dire).