Migranti sbattuti in strada e costretti a pagare l’accoglienza, mozione di Coalizione civica

19 novembre 2021 | 17:31
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Migranti sbattuti in strada e costretti a pagare l’accoglienza, mozione di Coalizione civica

I consiglieri De Lucia e Aguzzoli: “Assurdo chiedere a chi ha poco più di 5.000 euro l’anno di ripagarsi i costi dell’accoglienza”

REGGIO EMILIA – Dallo scorso agosto a Reggio Emilia i migranti che raggiungono un reddito lordo annuo superiore a 5.983,64 devono lasciare i Centri di accoglienza straordinaria (Cas). Inoltre viene chiesto loro di restituire somme tra i 20 e i 40.000 euro a relative alle spese sostenute per la loro accoglienza e mantenimento. Lo ha deciso – applicando le norme in vigore – la Prefettura. La notizia era già stata data dal nostro giornale il 26 settembre scorso.

Il tema finisce ora al centro di una mozione in Consiglio comunale, proposta dai consiglieri di Coalizione civica Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli a cui una quindicina tra parrocchie, associazioni e cooperative sociali hanno chiesto aiuto. “Molte volte per non finire in strada – denunciano queste realtà – l’unica soluzione per un migrante è affidarsi al mercato nero, che affitta a persone di origine straniera alloggi spesso fatiscenti, sovraffollati e soprattutto”.

In “queste stanze – aggiungono – non si può avere una residenza e nemmeno un domicilio, indispensabili per rinnovare i documenti di soggiorno. Da qui nascono e si sviluppano le compravendite di domicili e residenze”. In questo modo però, “si alimenta il mercato nero, l’illegalità e il degrado nei territori”.

Nel documento dei civici, pertanto, si chiede al Comune di interagire con il prefetto sul problema, predisponendo “un percorso di accompagnamento all’uscita delle persone, individualizzato in base ai bisogni e alle risorse di ognuno, affinché il richiedente asilo esca dal progetto solo nel momento in cui gli sia possibile avere un alloggio adeguato e sicuro”.

Inoltre “che si sospendano immediatamente le ingiunzioni di pagamento”. Se “io sono una persona da aiutare e con riscatto sociale esco dalla soglia di povertà, tu Stato non puoi chiedermi 40.000 euro diretti altrimenti non ho spirito di uscire dal sistema di aiuti e mi inviti a darmi alla clandestinità. Mi rifaccio a un concetto di sinistra e al contempo cristiano: se una persona ha bisogno tu la aiuti senza danneggiarla”, sottolinea De Lucia. “Non possiamo e non dobbiamo rimanere con le mani in mano in un momento difficile come questo, dove a farne le spese, come in altre situazioni, sono sempre gli ultimi”, aggiunge Aguzzoli.