Spaccio in famiglia, blitz al campo nomadi: quattro arresti

21 luglio 2018 | 08:10
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Spaccio in famiglia, blitz al campo nomadi: quattro arresti
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Spaccio in famiglia, blitz al campo nomadi: quattro arresti
Spaccio in famiglia, blitz al campo nomadi: quattro arresti

Quatto residenti nell’area di via Da Genova sono finiti ai domiciliari e altri due sono stati sottoposti all’obbligo di firma

REGGIO EMILIA – I carabinieri della compagnia di Guastalla e di Gattatico, supportati da una squadra del 5° Reggimento Carabinieri di Bologna, hanno effettuato un blitz, ieri mattina, nel campo nomadi di via A. Da Genova a Reggio.

Quattro nomadi sono finiti agli arresti domiciliari e due sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria. L’operazione conclude una lunga indagine, di oltre otto mesi, condotta dai carabinieri che avrebbe dimostrato l’esistenza di una vera e propria “azienda a conduzione familiare” dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti. I risultati dell’attività sono stati illustrati stamattina in una conferenza stampa a cui erano presenti il maggiore Luigi Regni, comandante della compagnia di Guastalla, il maresciallo Danilo Bianchi, comandante della stazione di Gattatico e il capitano Luigi Scalingi, comandante della compagnia di Reggio.

Tutto è iniziato con la denuncia della compagna 26enne di uno degli arrestati che, dato che aveva un figlio piccolo, si era rifiutata, nonostante fosse stata minacciata pure con un’arma, di partecipare all’attività di spaccio. La giovane ha raccontato tutto al maresciallo Danilo Bianchi, comandante della stazione dei carabinieri di Gattatico (grazie a un amico che l’ha indirizzata lì) e ora si trova in una località protetta con il suo bambino. Da lì è partito il blitz nel campo nomadi di via Da Genova, nel dicembre scorso, che ha portato al rinvenimento di droga. Allora erano stati trovato oltre 1 chilo e 200 grammi tra hascisc e cocaina, circa 2.000 euro in banconote da 50 euro false ed un fucile senza matricola, che erano stati sequestrati dai carabinieri. All’epoca vi erano stati due arresti e due denunce.

A finire in manette erano stati Ronni Rossin, 27enne originario di Bondeno e il 43enne nuorese, Alessandro Lotto, entrambi residenti in via Antonio da Genova. Erano invece stati denunciati il 19enne Rossin Danilo, per la detenzione del denaro falso, e il 48enne Rossin Roberto per la detenzione ai fini di spaccio di 26 grammi di hascisc sequestrati insieme a circa 5.000 euro in contanti ritenuti provento dell’illecita attività.

Ma le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Giulia Stignani, non si sono fermate dato che era emerso come, anche in assenza di Roberto Rossin, l’attività di spaccio sarebbe proseguita grazie alla collaborazione dei tre figli (due maschi e una femmina), della moglie e della madre 77enne. Una ruolo imporante sarebbe stato ricoperto, secondo gli inquirenti, da Samira Rossin, figlia di Roberto, a cui sarebbe stato demandato l’incarico di sostituire il padre nella gestione dello spaccio, dal rifornimento delle sostanze stupefacenti alla distribuzione al minuto, nonché alla gestione dei ricavi.

E così ora, dopo il blitz di ieri mattina, agli arresti domiciliari sono finiti Danilo e Roberto e Samira Rossin Samira, mentre l’obbligo di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria è stato disposto nei confronti della 56enne Susi Prina, moglie di Ronni Rossin e della madre di lui, la 77enne Giuseppina Costa. Durante le perquisizioni di ieri mattina sono stati trovati e sequestrati 100 grammi di hascisc, circa 1.200 euro in contanti, 6 carnet di assegni provento di furto e 2 proiettili.