Degrado ex Reggiane, Vecchi: “Non voltiamo la testa”

26 marzo 2018 | 17:36
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Degrado ex Reggiane, Vecchi: “Non voltiamo la testa”

Ecco il piano del Comune per il ripristino della legalità e aiutare i senzatetto

REGGIO EMILIA – “Noi non voltiamo la testa dall’altra parte: Reggio Emilia citta’ di tutte le persone significa anche farsi carico della condizione di chi abita alle ex Reggiane. Siamo impegnati direttamente e convintamente in un lavoro collettivo che cerchi ogni soluzione possibile per ripristinare la legalita’ e dare una risposta al bisogno di umanita’”. Lo assicura il sindaco, Luca Vecchi, a proposito del degrado in cui vivono diverse persone nell’area dell’ex Reggiane e dopo l’accoltellamento di sabato scorso in un capannone, quella non interessata dai lavori di riqualificazione promossi dal Comune e attuati da Stu Reggiane, bensi’ nella zona di altra proprieta’ privata da tempo abbandonata.

L’amministrazione ricorda di essere coinvolta “nella quanto mai complessa ricerca di una via d’uscita dalla situazione in cui versa l’area ex Reggiane abbandonata, facendosi carico ancora una volta, insieme ad altri soggetti, di azioni di valenza pubblica, dopo avere attivato un programma di rigenerazione di ampio respiro -il Pru Santa Croce-Reggiane – che ha il merito di aver strappato al degrado e alla deriva oltre meta’ della vecchia area industriale, concretizzando al contempo un investimento strategico sul futuro della citta’, il Parco Innovazione. Si tratta di un investimento pubblico-privato di portata storica, che ha gia’ consentito, fra l’altro, la bonifica da amianto e residui bellici dell’intera area Reggiane e la realizzazione di importanti opere pubbliche”.

Per i capannoni divenuti riparo per i senza fissa dimora, il Comune “si coordina con Prefettura e Forze dell’ordine e, considerato l’aggravamento delle quadro complessivo in quel settore delle ex Reggiane, aveva gia’ nella seconda meta’ del 2017 chiesto e ottenuto lo svolgimento di un Comitato per l’ordine e la sicurezza; un secondo incontro e’ previsto nei prossimi giorni”.

La situazione “e’ indubbiamente molto critica e complessa sotto diversi profili e richiede un’azione coordinata di tutti i soggetti, parimenti mobilitati sul tema che e’ di inclusione sociale, di sostenibilita’ e igiene, di sicurezza – dice l’assessore a Patrimonio e Sviluppo economico Daniele Marchi – un piano di azione, che puo’ essere messo in campo nel breve o brevissimo periodo, prevede interventi di rimozione dei rifiuti, di demolizione e chiusura di immobili fatiscenti, di tipo socio-sanitario per realizzare ‘percorsi di uscita’ dell’area delle persone che vi si trovano”.

Ci sono infatti parecchi rifiuti in alcuni capannoni abbandonati e urge una pulizia, come pure la demolizione o chiusura dei manufatti piu’ precari e pericolosi oggi utilizzati come riparo. Per questo, assieme a Stu Reggiane, il Comune sta valutando come intervenire in tempi rapidi. Ma sollecita anche un’azione socio-sanitaria per costruire percorsi di uscita da queste condizioni delle persone che attualmente li’ abitano, attivando la rete di opportunita’ presenti sul territorio e, se necessario, potenziando alcuni dispositivi e servizi. E’ stato avviato un primo lavoro di coordinamento tra Caritas, parrocchie, volontari e cittadini che, assieme ad alcuni operatori dei Servizi socio-sanitari, conoscono l’area e chi la abita, per condividere informazioni, conoscere chi e perche’ frequenta quei luoghi, e le ipotesi per costruire percorsi di uscita da una condizione di grave marginalita’.

“Queste azioni, integrate dal presidio persistente del territorio in termini di sicurezza, potranno aiutare a tenere la situazione sotto un maggiore controllo”, assicura il Comune. Si stanno dunque ipotizzando percorsi di recupero, ma la fluidita’ delle presenze e’ molto alta, “percio’ presidio e attenzione devono rimanere alti”, conclude il Comune.