Fava bacchetta Delrio: inopportuno suo viaggio a Cutro

3 maggio 2016 | 19:13
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Fava bacchetta Delrio: inopportuno suo viaggio a Cutro

E su Pagliani dice: “Adesso non può fare il paladino della politica offesa”

REGGIO EMILIA – Fu inopportuno il viaggio dell’allora candidato sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio, che nel 2009 andà a Cutro in campagna elettorale. E Giuseppe Pagliani, capogruppo di Forza Italia assolto dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa nel processo Aemilia, non puo’ per questo ergersi a “paladino della politica umiliata” perche’ resta la “responsabilita’ morale delle sue frequentazioni”.

Ha usato toni di fuoco il vicepresidente della commissione parlamentare Antimafia Claudio Fava per commentare ieri sera, in un incontro promosso a Reggio Emilia da Sel e Sinistra italiana, le ultime vicende di ‘ndrangheta nella citta’ del Tricolore. A proposito di Pagliani, Fava afferma: “Questo capogruppo di Forza Italia che e’ stato assolto, siamo tutti felici per lui e forse tre settimane di carcrazione preventiva sono state anche una misura inutilmente vessatoria, adesso e’ un paladino della politica offesa, umiliata, limpida, libera e alta che ha ricevuto l’umiliazione di questo processo”.

Ma il processo, puntualizza il parlamentare, “lo ha assoloto sul piano penale. Ma sul piano della responsabilita’ morale le sue frequentazioni c’erano o no? Le cene a cui partecipava (come quella con esponenti delle cosche al ristorante ”Antichi Sapori”, ndr) hanno visto la sua presenza o no?”. Dunque, si chiede ancora Fava, “e’ ammissibile sul piano morale che un candidato accetti quel tipo di frequentazione sapendo che tutto questo produrra’ un crollo verticale della sua autonomia politica? La risposta e’ no”.

Il vicepresidente dell’antimafia non e’ piu’ tenero sulla vicenda di Graziano Delrio: “Ho detto al ministro quando l’ho incontrato: non e’ opportuno che un sindaco vada a fare campagna elettorale a Cutro. Il problema non e’ la legalita’ o l’illegalita’ del comportamento. Il problema e’, come dice il procuratore Roberti, che se vai a fare campagna elettorale in Calabria vuol dire che vuoi i voti dei calabresi qualunque sia il tramite con cui si manifesteranno a Reggio Emilia. E non mi basta sentirmi dire che nessuno e’ iscritto nel registro degli indagati”.

Perche’, conclude Fava, “il senso della responsabilita’ morale della politica, che ormai abbiamo perduto, e’ proprio pretendere spiegazioni nel merito di questi comporamenti inopportuni”. In una intervista alla Gazzetta di Reggio Fava ha anche auspicato che il sindaco di Reggio, Luca Vecchi, chiarisca la vicenda dei rapporti giudiziari in cui compare il nome di Maria Sergio, ex dirigente comunale e moglie dello stesso primo cittadino.

Dichiarazioni subito raccolte dal M5s il cui capogruppo Ivan Cantamessi spiega: “Il Movimento 5 Stelle non ha mai fatto della lotta alla mafia una questione di bandiera. Come abbiamo sostenuto e sottoscritto l’ordine del giorno del Pd relativo alla netta censura e condanna dei comportamenti etico-politici di Pagliani, chiediamo che Vecchi faccia chiarezza politica su tutta l’informativa che riguarda proprio le attivita” del nostro Comune”. Il Movimento 5 stelle reggiano, annuncia infine Cantamessi, chiedera’ di discutere l”argomento gia’ nel prossimo Consiglio comunale (fonte Dire).