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“Diga di Vetto, quella dell’invaso è solo un’ipotesi e non un’opera finanziata”

13 aprile 2024 | 10:01
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“Diga di Vetto, quella dell’invaso è solo un’ipotesi e non un’opera finanziata”

Le associazioni ambientaliste commentano così il convegno sulla realizzazione di un invaso sul fiume Enza svoltosi l’11 aprile a Vetto

REGGIO EMILIAGiovedì scorso si è tenuto a Vetto un incontro pubblico sulla gestione idrica in val d’Enza che fin dalla sua prima impostazione ha avuto come elemento principale il tema della diga.

Riteniamo quindi utile ricordare che al momento, a seguito di una convenzione tra Regione, Autorità di Bacino, Atersir, Consorzio di Bonifica dell’Emilia Occidentale e Consorzio della Bonifica Parmense, è stato avviato il bando per la realizzazione del Documento di Fattibilità delle Alternative progettuali (DOCFAP) per la realizzazione di un invaso nella Valle dell’Enza e di altre azioni volte a soddisfare il fabbisogno idrico della valle.

Questo Documento, secondo il nuovo codice degli appalti, è propedeutico alla realizzazione della progettazione vera e propria e deve prendere in esame tutte le possibili alternative da un punto di vista della fattibilità tecnica, economica e degli impatti ambientali, compresa la possibilità che un invaso non sia affatto necessario.

Questo continuo riferirsi all’invaso come elemento già acquisito e insistentemente comunicato a più riprese dall’Assessore Mammi, inquina il dibattito sul territorio, creando inoltre false aspettative nella popolazione. Il DOCFAP dovrà essere consegnato entro i primi mesi del 2025; a questo documento, sempre ammesso che la diga sia fattibile, dovrà seguire il Piano di Fattibilità Tecnico Economica (PFTE) da consegnare entro 270 giorni dall’approvazione del DOCFAP, quindi seguiranno le varie autorizzazioni, la VIA e il progetto esecutivo. Un percorso quindi molto articolato e complicato viste le precise normative richiamate anche dai tecnici oltre che molto oneroso e con tempi molto lunghi di approdo.

Come associazioni riteniamo che questa narrazione che dà già per assodata la realizzazione di un invaso pregiudichi anche il percorso che sta seguendo il Contratto di Fiume “Valle dell’Enza”, avviato dalla Regione stessa. Va sottolineato che nel capitolato tecnico di gara per l’assegnazione della realizzazione DOCFAP è previsto proprio che la redazione del Documento avvenga in coordinamento e sinergia con le attività svolte nel Contratto. Auspichiamo perciò che le discussioni future si possano concentrare su tutto ciò che è possibile realizzare sin da ora per risparmiare acqua e per tutelare economia ed ecosistemi.

Riteniamo assolutamente improprie e non condivisibili, inoltre, le ripetute sollecitazioni di Mammi alla apertura ai finanziamenti privati per la realizzazione di opere che di fatto privatizzano il bene comune per eccellenza, cioè l’acqua, stravolgendo il territorio, regalando profitti certi a pochi e facendo pagare i costi alla collettività attraverso le bollette. Su questo riteniamo si debba aprire un confronto politico serio e approfondito, considerando che le istituzioni reggiane hanno ritenuto di andare esattamente nella direzione opposta solo pochi mesi fa, con la costituzione di una società a controllo pubblico per la gestione idrica.

Non è la prima volta che sulla stampa compaiono dichiarazioni a sostegno della realizzazione di un invaso o che le istituzioni ne danno per scontata la realizzazione. Questo senza che sia mai stato fatto un serio calcolo costi-benefici (anche ecosistemici) di fatto relegando in secondo piano tutte le altre misure possibili e già indicate in altri piani, per fronteggiare l’emergenza idrica. Se è chiaro che il regime delle precipitazioni negli anni si è modificato, non è altrettanto chiara quale sia la risposta dei territori nel breve termine. Occorre iniziare a fare anche questo tipo di ragionamento e occorre immaginare questo territorio fra 50 anni e non alla prossima scadenza elettorale.

Legambiente Emilia-Romagna, Legambiente Parma, Legambiente Reggio Emilia, Legambiente Appennino Reggiano, Università Verde Reggio Emilia, WWF Emilia Centrale, WWF Parma