Diga di Vetto, la Regione: “Progetto prioritario”

REGGIO EMILIA – “La Regione Emilia-Romagna considera l’iter di progettazione dell’invaso dell’Enza un risultato imprescindibile per il territorio” perché “il fabbisogno idrico dell’asta della val d’Enza che comprende le necessità plurime del versante reggiano e parmense è stato messo in evidenza da diversi studi”. Anche per questa ragione, dunque, “abbiamo deciso di dare la priorità di progettazione a questo territorio, perché è necessario intervenire”.

Lo ha detto Alessio Mammi, assessore regionale all’Agricoltura, parlando ieri a Vetto ad un incontro sulla diga attesa da anni dalla comunità appenninica. “Progettare l’invaso – ha aggiunto Mammi – significa dare risposte al comparto agricolo e industriale e agli usi civili. Per il territorio reggiano e parmense è una progettazione di portata storica, paragonabile a quella delle grandi opere per il Paese. Tutte le istituzioni coinvolte sono unite per arrivare a conseguire questo obiettivo”.

In dettaglio, come stabilito dal nuovo Codice degli appalti, il progetto dell’opera si divide in due parti: il documento di fattibilità delle alternative progettuali (docfap) e il progetto di fattibilità tecnico economica (pfte). Il primo è stato finanziato dalla Regione per 300.000 euro e dai Consorzi di bonifica per 200.000. Si tratta della prima fase operativa per incominciare l’iter di progettazione, dopo che la commissione avrà affidato la gara, a fine aprile.

La consegna del docfap è prevista per maggio 2025. Il pfte, invece, è stato finanziato per 3,2 milioni di euro dal Governo Draghi, risorse confermate anche dal Governo Meloni e dovrà arrivare entro il 2025. Nel frattempo i consorzi di bonifica “dell’Emilia centrale” e “Parmense” sono intervenuti con progetti e risorse con opere “comprimarie” dell’invaso principale.