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Mafie, Vecchi e Zanni: “Protocolli essenziali”

27 marzo 2024 | 16:11
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Mafie, Vecchi e Zanni: “Protocolli essenziali”

Nel 2023 ci sono state verifiche su 1.500 interventi edilizi privati che sono raddoppiati rispetto ai 705 dell’anno precedente

REGGIO EMILIA – A Reggio Emilia il combinato disposto tra il protocollo antimafia specifico firmato con la Prefettura nel 2015 (e rinnovato nel 2021) e la creazione dell’ufficio associato Legalità coordinato dalla Provincia che ne garantisce l’attuazione ha aumentato l’impermeabilità dell’edilizia privata ai tentativi di infiltrazione mafiosa.

Lo affermano il sindaco Luca Vecchi e il presidente della Provincia Giorgio Zanni, traendo un bilancio dell’efficacia degli strumenti a distanza di quasi dieci anni dalla loro prima applicazione. Nel 2023 – fanno in particolare sapere amministratori – gli interventi edilizi per cui i privati hanno chiesto un’autorizzazione e che sono stati sottoposti a verifiche antimafia (informativa o controllo di avvenuta iscrizione alla white list) sono stati quasi 1.500, raddoppiati rispetto ai 705 dell’anno precedente.

Invece “senza i protocolli in vigore, applicando la normativa nazionale, sarebbero stati verificati meno di un quarto di questi interventi”, segnalano Zanni e Vecchi.
Per sindaco e presidente della Provincia, dunque, “questa eccezionalità, ovvero l’applicazione degli strumenti di controllo sulle infiltrazioni mafiose anche all’edilizia privata, non ha altri precedenti sul territorio nazionale e rappresenta lo strumento più efficiente e diffuso a disposizione per il contrasto alle attività malavitose”.

Secondo Vecchi e Zanni, inoltre, “il numero crescente di interdittive antimafia (61 emesse l’anno scorso e una decina già nei primi due mesi del 2024) conferma sia l’importanza dei protocolli sia, soprattutto, la diffusa presenza nel territorio di situazioni di illegalità”. I protocolli, quindi, rappresentano “uno strumento innovativo e fondamentale nel lavoro di contrasto alle infiltrazioni mafiose presenti nel territorio a garanzia di legalità, sicurezza e trasparenza del mercato”, concludono Zanni e Vecchi.

Il loro intervento arriva dopo la mancata iscrizione alla white list del Consorzio Edilgest guidato dal segretario provinciale della Lega Roberto Salati (che si è dimesso dall’incarico) e la presa di posizione dell’associazione di imprenditori cutresi “Contro le mafie”, che ha attaccato le interdittive che mettono in relazione rischi di condizionamento mafioso e legami di parentela.