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“Tari, quel che resta delle promesse: la bolletta più alta”

18 dicembre 2023 | 13:18
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“Tari, quel che resta delle promesse: la bolletta più alta”

REGGIO EMILIA Dopo la farsesca Commissione consiliare sulla Tari del 12 dicembre scorso, ovvero ben 12 giorni dopo la scadenza del saldo della seconda rata, vorrei rammentare, se mai fosse necessario, che la medesima non solo non ha fornito alcuna spiegazione plausibile degli aumenti in bolletta, ben oltre il tasso di inflazione, ma rappresenta un’autentica canzonatura all’intelligenza delle persone, nonché una conferma della qualità di chi ci amministra e delle opposizioni, che non hanno inteso rimarcare gli impegni presi dal sindaco Luca Vecchi e dall’assessore Lanfranco de Franco. 
Pertanto lo farò io, anzi gli stessi protagonisti della mesta vicenda con le loro dichiarazioni. In un articolo pubblicato il 27 aprile, mai smentito, si legge:
“Vengono inoltre confermate per tutte le utenze i possibili risparmi derivanti dalla raccolta puntuale. In particolare nel 2023 la tariffa variabile verrà esposta in fattura già al netto di una quota del 29% collegata alla cosiddetta quota variabile misurata, a cui si aggiungerà la fatturazione in base a vuotature minime ed eccedenti. Questo meccanismo permette un risparmio stimato in circa 18 euro nel 2023 per una famiglia di 3 componenti, che rispettano il numero di vuotature minime previste”.
Peraltro molto simile al mio caso. Questi erano gli impegni, che non hanno mai considerato il possibile impatto dell’inflazione Istat, nonché il presunto “congelamento” tariffario dello scorso anno, e tantomeno il fatto che ormai Iren subappalta buona parte del servizio attraverso convenzioni che non prevedono solitamente il recupero inflattivo. L’ennesima triste pagina di una città che, purtroppo, non ha memoria dei fatti e delle promesse non mantenute.
Francesco Fantuzzi