Tari, Iren: “Seconda rata in linea con l’inflazione”

14 dicembre 2023 | 09:24
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Tari, Iren: “Seconda rata in linea con l’inflazione”

L’azienda ha spiegato, in commissione consiliare, i rialzi nelle bollette del 30 novembre scorso che hanno fatto imbufalire gli utenti

REGGIO EMILIA – A Reggio Emilia hanno fatto discutere gli importi della seconda rata della Tariiffa dei rifiuti(Tari), arrivata ai cittadini con scadenza entro il 30 novembre scorso, che presentavano aumenti di circa il 12% rispetto alla prima rata. Oggi Iren, gestore dei servizi ambientali, ha spiegato i motivi dei rialzi in una commissione chiesta all’unanimità da tutte le opposizioni.

In premessa Lanfranco De Franco, assessore comunale ai Tributi, ha però voluto precisare che i ritocchi nelle bollette sono arrivati “in un contesto inflattivo che ha inciso anche sui costi dei servizi” e, soprattutto, “dopo quattro anni di stallo o addirittura di riduzione delle tariffe”. Quanto poi al confronto fatto con Parma, dove la Tari costa il 30% in meno, De Franco ha sottolineato “che si paga però un’addizionale Irpef molto più alta che da noi”.

Bollette alla mano i funzionari della multiutility sono quindi entrati nel merito degli aumenti, spiegando innanzitutto come viene composta la bolletta degli utenti. “Dal 2020 – spiegano – le tariffe sono previste da Arera con un metodo tariffario che si basa sulle spese sostenute dai gestori nei due anni precedenti, che vengono rendicontate nei bilanci, desunte da questi e certificati da Atersir”.

A Reggio nel 2022 una famiglia tipo di 3 persone residente in un appartamento di 90 metri quadri ha pagato di Tari 127 euro per la rata del primo semestre e 129 euro per la rata del secondo semestre. Nel 2023 la prima rata è stata emessa a marzo quando ancora non erano state stabilite le nuove tariffe, risultando quindi pari per la stessa famiglia a 127 euro.

La seconda rata è invece stata di 145 euro (+12,5%) come effetto dall’applicazione delle nuove tariffe, più la differenza di quanto l’utente avrebbe dovuto versare nella prima rata se fossero state approvate prima. Iren assicura però che nel raffronto tra il 2022 e il 2023 l’aumento è stato in totale del 6,3% e quindi “compatibile col tasso di inflazione”.