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Vendita ex Lombardini, i sindacati chiedono garanzie

7 novembre 2023 | 15:36
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Vendita ex Lombardini, i sindacati chiedono garanzie

Cgil, Cisl e Uil: “Siamo preoccupati perché i fondi finanziari investono per massimizzare i profitti a breve e non si caricano rischi di impresa sul lungo periodo”

REGGIO EMILIA – Il cambio di proprietà della Kohler (ex Lombardini) – in acquisizione dal fondo Platinum Equity – ha messo già in allerta Cgil, Cisl e Uil di Reggio Emilia, sito di uno stabilimento con 800 operai.

I segretari Simone Vecchi (Fiom Cgil), Mario Olivito (Fim Cisl) e Angela Labate (Uglm) spiegano infatti che “il mondo dei motori endotermici, dell’energia e dei trasporti sta vivendo e vivrà nei prossimi anni una rivoluzione. Le aziende hanno bisogno di investimenti importanti che innovino i prodotti e guardino al lungo periodo”.

L’ingresso di un fondo finanziario nella proprietà della ex Lombardini “potrebbe invece non andare in questa direzione”. Inoltre, per i sindacati, “l’investimento in un nuovo plant produttivo in India potrebbe produrre una competizione tra stabilimenti dannosa per i lavoratori di Reggio Emilia”.

Come reso noto oggi dall’azienda, al momento non è previsto l’abbandono del marchio Kohler dai prodotti e nascerà una nuova divisione “Energy”, comprendente tutte le aziende del mondo Kohler che si occupano di motori e energia, che sarà indipendente dalla nuova proprietà. A capo di questa nuova unità distaccata ci sarà Brian Melka, che martedì prossimo sarà a Reggio Emilia per parlare ai dipendenti.

La nuova divisione “Energy”, comprendente tutte le aziende del mondo Kohler che si occupano di motori e energia, con circa 8.500 dipendenti, passa al fondo Platinum Equity, con la partecipazione di Kohler come socio di minoranza. Il fondo Platinum Equity gestisce nel mondo oltre 47 miliardi di dollari di assets ed è socio di riferimento per decine di aziende, per un totale di oltre 200mila dipendenti a livello globale.

“In questo momento è impossibile non essere preoccupati per il cambio di proprietà, giacché storicamente i fondi finanziari investono per massimizzare i profitti a breve e non si caricano rischi di impresa sul lungo periodo”, dicono Rsu aziendali e organizzazioni sindacali. Pertanto “chiederemo alla nuova proprietà quali e quanti investimenti sono previsti per il futuro del plant reggiano a garanzia della stabilità occupazionale”, concludono i segretari Vecchi, Olivito e Labate.