Novellara, interviste choc in moschea: il centrodestra insorge

16 novembre 2023 | 14:57
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Novellara, interviste choc in moschea: il centrodestra insorge

Interrogazione al sindaco dopo il servizio di Rete 4 sul luogo di culto di via Falcone. I fedeli: “Le donne devono stare chiuse in casa. Una banana se è coperta va bene, ma quando la apri…”

NOVELLARA (Reggio Emilia) – Il gruppo consiliare Centrodestra Insieme Novellara presenta un’interrogazione al sindaco Elena Carletti dopo la messa in onda di un servizio giornalistico sul paese, su Rete 4 nella trasmissione “Fuori dal Coro”, in cui sono state realizzate alcune interviste di fronte a un luogo di preghiera, in via Falcone, a fedeli musulmani pakistani residenti a Novellara.

Nel servizio, che in apertura ricorda la tragica storia di Saman, si vedono dei fedeli intervistati che hanno dichiarato che l’Islam prevede che le donne debbano stare segregate in casa, sottomesse agli ordini degli uomini della propria famiglia (padri, fratelli, cugini e mariti), che non hanno il diritto di uscire da sole e che vengono ripudiate dalla famiglia se non rispettano queste regole che vengono associate alla religione islamica.

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Un intervistato ha stretto la mano al giornalista “uomo”, ma si è rifiutato di stringere la mano alla giornalista Eugenia Fiore, perché la religione islamica vieta di dare la mano alle donne. Un gruppo di giovani all’uscita dalla preghiera in moschea ha dichiarato: “Ha detto il sindaco che non possiamo parlare…ha detto il sindaco che dobbiamo evitarvi, siete giornalisti, no?”. E ancora: “Ha detto il sindaco che dobbiamo evitarvi e basta, perché noi non abbiamo un nostro imam, quindi una guida che sa tutte le regole”

Diversi uomini hanno dichiarato di essersi recati alla moschea di via Falcone per pregare. Nel servizio, inoltre, si fa riferimento alla mancanza di autorizzazione a svolgere attività di culto all’associazione che utilizza l’immobile.

I consiglieri di opposizione Cristina Fantinati, Luca Dall’Aglio e Ivo Germani scrivono, a proposito di un’intervista al sindaco Elena Carletti uscita su un quotidiano locale: “Non siamo mai stati informati, nonostante il sindaco avesse promesso di tenere aggiornato il consiglio comunale su tali temi dopo il caso Saman, di altri dieci casi di donne vittime di violenza che sono state salvate grazie alle politiche di contrasto messe in essere quali “i sensori di comunità”. Abbiamo chiesto a diversi commercianti e amministratori di condominio novellaresi (dei condominii più grandi) se fossero stati invitati o avessero partecipato a tale formazione “i sensori di comunità” e ci hanno risposto di non saperne assolutamente nulla”.

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I consiglieri fanno anche presente che “il Comune ha dichiarato e censito l’immobile di via Falcone n.9 quale “luogo di culto della religione musulmana” come da delibera di giunta n.38 del 28 febbraio 2018 in cui si concede una autorizzazione temporanea della durata di 12 mesi, ma dal 2019 non ha più autorizzato l’utilizzo di tale immobile quale luogo di culto” e aggiungono che “il Comune aveva autorizzato, sempre con autorizzazioni temporanee, l’attività di culto alla moschea di via Falcone anche negli anni precedenti”.

Il Gruppo Consigliare Centrodestra-Insieme Novellara chiede nell’interrogazione al primo cittadino “come mai il sindaco o i suoi sssessori, nonostante si fossero impegnati a riferire e ad informare il consiglio comunale, non ci hanno informato sui 10 casi di ragazze o donne che sono state salvate da situazioni di violenza e pericolo come Saman? Si chiede di illustrare, nel rispetto della privacy, questi casi, come sono stati individuati, quali azioni di contrasto sono state poste in essere, come e se si sono risolti”.

Vuole sapere anche come mai “tanti commercianti e amministratori di condominio non sono stati né informati né invitati a questa formazione per i “sensori di comunità”? Chi avete informato? Quanti commercianti e amministratori avete invitato a partecipare a tali corsi di formazione? Quanti commercianti e quanti amministratori di condominio hanno partecipato a tale formazione? Si chiede di illustrare con quali criteri siano stati inviati gli inviti, quante ore di formazione siano state realizzate, le tematiche trattate, i risultati ottenuti”.

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Fantinati, Dall’Aglio e Germani chiedono anche “quali sono i luoghi di culto ad oggi presenti a Novellara e relative autorizzazioni, come mai il Comune abbia considerato moschea e luogo di culto l’immobile di via Falcone n.9 fino al 2018 concedendo diverse autorizzazioni temporanee, salvo poi non autorizzare tale moschea dal febbraio 2019 e cosa è cambiato rispetto agli anni precedenti?”

Infine vogliono sapere “come mai non si è provveduto a segnalare e/o sanzionare l’utilizzo improprio quale luogo di culto non autorizzato di tale immobile, se corrisponde al vero che il sindaco di Novellara abbia ordinato ai fedeli musulmani della moschea di Via Falcone di non parlare e rilasciare interviste ai giornalisti e cosa pensa il sindaco delle interviste realizzate all’entrata della moschea di via Falcone, soprattutto dopo il brutale omicidio di Saman, in merito alle gravissime affermazioni che inneggiano a commettere reati e calpestano i principi fondamentali garantiti dalla Costituzione italiana”.