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Rec: “Società e calciatori sono un modello: ma cattivo”

30 ottobre 2023 | 18:50
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Rec: “Società e calciatori sono un modello: ma cattivo”

“Salerno e Nesta rinuncino a parte del loro stipendio per organizzare percorsi educativi per i loro campioni”

REGGIO EMILIAPresidente Salerno e mister Nesta, rinunciate a parte del vostro stipendio per organizzare percorsi educativi per i vostri campioni, siete nella città dell’educazione approfittatene”.

Prendiamo parola in merito all’interessante presa di posizionedel presidente di A.C. Reggiana rinforzate a stretto giro da mister Nesta. La questione nasce in città dal caso Portanova e le proteste, sostenute anche da Rec, per aver tesserato un giocatore condannato in primo grado per violenza sessuale. Sullo sfondo, sempre in ambito del calcio professionistico, la vicenda delle scommesse illegali e la palese ludopatia dichiarata da alcuni giovani giocatori di serie A.

Il pensiero di Salerno e Nesta concorda nel dichiarare che i giocatori non sono modelli e che, anzi, sono ragazzi senza cultura, carenti di educazione ed incapaci di gestire denaro e tempo libero. Su questo partiamo da un presupposto vero, il calcio come altri sport con elevato investimento di capitali è ritenuto nell’attuale società al pari di un industria e tutto ciò che non genera profitti è zavorra superflua. I ragazzi piu talentuosi vengono tolti dai contesti sociali ed educativi di origine e spediti in un mondo luccicante e milionario.

Si è voluto questo tanti anni fa, ora vediamo i risultati, uno sport iper selettivo dove il denaro muove e stritola tutto, valori sportivi in primis, sacrificando educazione e percorsi culturali per i giocatori, tali da non farli sentire soltanto macchine a servizio di un ingranaggio puramente economico. Percorsi che gioverebbero notevolmente allo stesso calcio italiano che negli ultimi anni non sembra certo brillare, anche rispetto ad altri sport in cui invece compensi inferiori e maggior disciplina, anche fuori dai campi di gara, generano risultati migliori.

Ma se per Salerno e Nesta i giocatori non sono modelli e le società sportive non sono ambienti educativi per migliaia di tifosi, che spesso giovanissimi lo sono. La fede in una società, l’attaccamento ad un campione sono dinamiche che esistono. Un esempio sono stati i festeggiamenti per la promozione della Reggiana in serie B, un evento di popolo, una città che si è stretta attorno ai suoi campioni. Questo cos’è? Pensiamo, in maniera realistica che società e giocatori siano in verità modelli, non buoni ma cattivi modelli.

Lo sport per noi deve essere modello di emancipazione e di inclusione, ma dove c’è l’interesse del grande capitale tutto si degrada. Il calcio ha dato in città un grande esempio, non la Reggiana, ma, ad esempio, una piccola società dilettantistica di via Adua, il progetto Aurora nel difendere la possibilità di ragazzi con famiglie straniere di poter giocare.

Progetto Aurora ASD e A.C. Reggiana condividono lo stesso prato di allenamento, diviso da una rete. Di qua il business, di là una squadretta di periferia. Basterebbe poco per comprendere quali sono i valori dello sport. Condividiamo la scelta dell’Associazione Nondasola di rivolgersi alla Fifa per sapere se condivide il pensiero dei dirigenti calcistici cittadini, ma andiamo oltre.

Facciamo una cosa presidente Salerno e mister Nesta, rinunciate a parte del vostro stipendio per organizzare percorsi educativi per i vostri campioni. Siete nella città dell’educazione: approfittatene. E magari a turno, insieme ai vostri giocatori, oltre alle comparsate a favor di camera, dedicate un’ora a settimana per andare a trovare i ragazzini di là della rete, per ricordarvi da dove venite e che cosa avete perso per strada.

Forse un giorno tornerete ad essere modelli, basta volerlo.

Reggio Emilia in Comune