Caso Portanova, Salerno: “Non si può invocare la Costituzione solo quando fa comodo”

24 ottobre 2023 | 18:29
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Caso Portanova, Salerno: “Non si può invocare la Costituzione solo quando fa comodo”

Il presidente della Reggiana: “E’ stato ingeneroso trattarci così dopo quello che abbiamo fatto in questi 4 anni. Non parleremo più da qui alla fine del campionato. Attendiamo il terzo grado: la verità dei giudici sarà la nostra”

REGGIO EMILIA – “Crediamo che sia ingeneroso essere trattati così dopo quello che abbiamo fatto in questi quattro anni. Ci piacerebbe un po’ di comprensione su scelte nostre private. Una squadra di calcio è un bene pubblico, ma è gestito da privati. Noi non possiamo invocare la Costituzione solo quando ci conviene. I modelli per i figli devono essere i genitori, il papa, la famiglia, ma non può essere un calciatore”.

Lo ha detto il presidente della Reggiana, Carmelo Salerno, oggi in conferenza stampa. Dopo mesi di silenzi da parte della società sul caso Portanova, finalmente il presidente parla e dice la sua rispondendo alle critiche per avere tesserato un giocatore che è stato condannato in primo grado a sei anni per stupro di gruppo.

E sulla procura generale dello sport, che ha presentato ricorso al collegio di garanzia chiedendo la radiazione del giocatore, Salerno dice: “Non abbiamo date sul piano della giustizia sportiva e ordinaria, ma non parleremo più di questo fino alla fine del campionato. Qualsiasi cosa succederà, per noi, vale il terzo grado di giudizio. La verità dei giudici sarà anche la nostra verità. Qualsiasi cosa succederà da qui al 30 giugno non la commenteremo”.

Salerno spiega che la società è rimasta rammaricata dalle polemiche. Dice: “Reggio Emilia è la citta dei valori e della bandiera che sono quei valori contenuti nella nostra Costituzione. Nella Costituzione c’è l’articolo 27 che dice che ogni cittadino è libero e innocente fino a sentenza definitiva. Il nostro sistema giudiziario dice che l’imputato è condannato al terzo grado di giudizio. Se noi invochiamo per ogni azione la Costituzione, non possiamo ignorarla in questo momento”.

E sul tesseramento di Portanova aggiunge: “Abbiamo fatto una scelta meditata e sofferta. L’abbiamo scelto perché è un giocatore forte che ha diritto di lavorare come qualsiasi altro lavoratore. Se facesse un altro mestiere, lavorerebbe tranquillamente fino a condanna definitiva. Noi non giudichiamo Portanova, la nostra verità sarà quella dei giudici. Noi facciamo calcio. Non conosciamo i fatti e non li vogliamo nemmeno sapere. Ci dispiace che questa nostra scelta, fatta per il bene della società, possa creare divisioni all’interno della città”.

Qualcuno gli chiede se pensa che ci sia un accanimento, verso Portanova, anche dal punto di vista sportivo riferendosi alla richiesta della procura federale. Spiega Salerno: “Io spero di no. Però ho visto come la procura federale si è comportata con il calcio scommesse. Fagioli non è stato condannato solo con la squalifica. Io credo che, anche in questo caso, la procura federale abbia fatto riferimento alla Costituzione che dice che la pena deve essere rieducativa. Quindi la pena che è stata inflitta a Fagioli, della squalifica e delle attività sociali che deve fare, è in parte punitiva e in parte rieducativa. Mi sembrebbe molto strano che si condanni Portanova preventivamente con una pena solo punitiva e perfino preventiva. Noi poi accetteremo tutto quello che giudicheranno”.

E conclude facendo riferimento al calcioscommesse: “Io sono preoccupato per l’educazione che devo dare ai miei bimbi. Quali sono i modelli per i nostri giovani? I tiktoker, gli youtuber, i modelli dei soldi facili?”.