Elezioni 2024, il Pd a caccia di un sindaco: ecco il questionario

29 agosto 2023 | 16:15
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Elezioni 2024, il Pd a caccia di un sindaco: ecco il questionario

I Dem reggiani hanno avviato una consultazione che coinvolgerà all’incirca un migliaio di persone: 27 domande per delineare la città da qui al 2034

REGGIO EMILIA – Il Pd è a caccia dei candidati per le prossime elezioni amministrative a Reggio Emilia. In attesa di capire se si faranno le primarie e in attesa di conoscere quali territori, su base regionale, toccheranno a un candidato della Schlein o di Bonaccini (cosa altrettanto importante), i Dem reggiani hanno avviato una consultazione che coinvolgerà all’incirca un migliaio di persone (fra singoli, associazioni di categoria e stakeholder) che dovranno rispondere ad alcune domande sulla città che vogliono da qui al 2034, su come è stata amministrata Reggio in questi anni, se, secondo loro, è opportuno fare le primarie e, last but not least, fare fino cinque nomi di possibili candidati che “non daranno vita a una classifica”.

Le consultazioni sono tuttora in corso e non sono terminate. Il nostro giornale, intanto, è venuto in possesso del questionario che, in queste settimane, viene consegnato, dopo un incontro, e che deve essere restituito compilato. Si tratta di ben 27 punti i cui esiti, si legge, “rimarranno riservati e che hanno finalità consultive” che contengono anche quesiti a scala lineare dove 1 indica la valutazione più bassa, 5 o 10 la valutazione più alta.

Si chiede un giudizio su Reggio Emilia, se si sta modernizzando, regredendo, se è rimasta uguale o progredisce con le stesse difficoltà di altri contesti urbani. Sulla condizione generale di vita a Reggio. Sulle principali realizzazioni fatte dall’amministrazione comunale con un giudizio sulle opere elencate. Sui temi e problemi da affrontare subito a Reggio.

Ci sono domande anche su quanto incide il carovita, sullo sviluppo urbanistico e il rapporto verde/edificato, sulle politiche dell’integrazione e della multiculturalità, su quelle per la legalità e il contrasto alle mafie, sulla viabilità, sui parcheggi e sulla mobilità, sulla qualità delle aree verdi e dei parchi pubblici, sulla cura della città, su quella delle frazioni, sull’attuale funzionamento degli uffici comunali, sul funzionamento dei servizi per anziani e per l’infanzia.

Ma anche sugli investimenti per la riqualificazione energetica e lo sviluppo sostenibile, sui trasporti pubblici, sul funzionamento dei servizi sportivi, sul funzionamento dei servizi sanitari e culturali, sui servizi erogati da Iren, sull’importanza di procedere in continuità con l’attuale amministrazione.

Si passa poi alle elezioni e si chiede agli interessati se, secondo loro, Reggio Emilia è una città contendibile dal punto di vista politico e quanto ritengano importante costruire un’ampia coalizione di centrosinistra in cui possano riconoscersi i partiti progressisti e riformisti del sistema politico italiano (riposte molto, abbastanza, poco, per niente). C’è anche una voce “altro” in cui si possono indicare delle considerazioni sulle alleanze.

Si chiede poi qual è la caratteristica più importante che dovrebbe avere il sindaco ideale per Reggio Emilia e qui le opzioni, al massimo tre, sono: avere una personalità forte e autorevole, essere giovane, essere competente, risiedere nella città di Reggio Emilia, avere una chiara appartenenza politica, avere una visione progettuale della città del futuro, essere riconosciuto in ambiti professionali e sociali, essere donna, saper ascoltare i cittadini, essere un punto di riferimento per tutte le forze politiche che si riconoscono nel centrosinistra, esprimere piena continuità con l’attuale amministrazione e sapere dialogare con una larga parte della società reggiana.

Si domanda anche se eventuali primarie rafforzerebbero la proposta politica del centrosinistra, la indebolirebbero o non avrebbero conseguenze. Infine si possono indicare i profili che si ritengono più adatti per la carica di sindaco della città di Reggio Emilia in vista delle elezioni 2024 (e qui si possono fare fino a cinque nomi), con la premessa che “le indicazioni non daranno vita a una graduatoria o classifica”.