“Arca, anteposto interesse Iren a quello dei cittadini”

4 luglio 2023 | 09:27
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“Arca, anteposto interesse Iren a quello dei cittadini”

I consiglieri comunali di Movimento 5 Stelle e Coalizione civica: “Ci saranno maggiori oneri per i cittadini”

REGGIO EMILIA – “Voto sull’acqua pubblica, gli amministratori reggiani hanno scelto di anteporre l’interesse di Iren a quello dei propri cittadini”. Questo, in sostanza, è ciò che pensano i consiglieri comunali di Movimento 5 stelle e Coalizione civica relativamente alla decisione del consiglio comunale di dare il via libera ad Arca, la società mista a controllo pubblico che sarà titolare della concessione dei servizi idrici provinciali.

Commentano De Lucia e Aguzzoli, di Coalizione civica: “Un soggetto nato a 12 anni di distanza dal referendum sull’acqua pubblica del 2011, dopo un percorso pieno di promesse non mantenute e cambi in corsa”.

Ha ricordato Aguzzoli nel suo intervento in aula: “L’attuale forma non cambierà l’attuale situazione pro-Iren. Noi pensiamo che i profitti rimarranno e continueranno, come prima, ad andare in tasca al privato, perché la società mista a controllo pubblico (Arca) sarà solo titolare della concessione, mentre la gestione operativa, quella cioè che determina i profitti, come già avviene adesso, sarà sempre in capo esclusivamente a Ireti attraverso la Sot (Società operativa territoriale controllata al 100% dal socio privato) e questo in barba all’esito referendario che chiaramente indicava come sull’acqua pubblica non fosse lecito fare profitti”.

Ha aggiunto Aguzzoli: “Gli amministratori reggiani non hanno avuto pudore a rinnegare tutte le promesse elettorali e le proprie deliberazioni precedenti, ma soprattutto calpestando il volere degli elettori e del mandato referendario di non fare profitto sulla gestione dell’acqua pubblica”.

E fa notare: “Certo la gara a doppio oggetto, che scorpora l’individuazione del socio privato (vinta da Ireti) dalla gestione tecnica del Servizio (sarà la costituenda Sot al 100% partecipata da Ireti), è probabilmente tecnicamente ineccepibile, ma lo è anche eticamente? Lo è dal punto di vista dell’interesse dei cittadini? La risposta per me è categoricamente no. La possibilità di ripubblicizzare il servizio idrico integrato c’era, ed era anche la soluzione più redditizia e quindi più conveniente per i comuni della nostra provincia”.

Il risultato lo si vedrà nelle tasche sempre più martoriate dei contribuenti secondo Aguzzoli che conclude: “C’è un indicatore che rappresenta un elemento di verifica nel tempo della bontà dell’operazione e sono le tariffe del servizio idrico integrato.Vedrete e temo di non sbagliare, che ci sarà un progressivo incremento tariffe dal 2024 (aumento delle tariffe di Iren dal 2007 + 62%). Nella pratica, la conclusione della vicenda Arca e ancor più il modo in cui è stata venduta è la conferma di come le regole della nostra democrazia possono essere aggirate e svilite”.

I consiglieri comunali pentastellati della provincia di Reggio Emilia scrivono invece: “Noi sottoscritti consiglieri comunali dichiariamo la nostra ferma contrarietà alla costituzione di una società mista per la gestione dell’acqua pubblica, che, in beffa al referendum popolare, sarà in gran parte, per il 40%, ancora in mano a un’azienda privata. Azienda privata che, per sua natura, ha come scopo il profitto, sempre in beffa al referendum popolare. Questo non potrà che concretizzarsi in maggiori oneri per i cittadini. Ancora una volta, si cerca di eludere quelle che erano le disposizioni e volontà popolari, nascondendo gli interessi privati dietro ad una società mista apparentemente controllata dal pubblico. Ma come non può nascondersi un asino in un campo segato, così non può nascondersi la natura privatistica di Arca”.