Gay Pride, Nicolini: “No a questo governo”

18 giugno 2023 | 09:20
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Gay Pride, Nicolini: “No a questo governo”

Il Gay pride si terrà il 25 giugno a Reggio Emilia. Arcigay ha già ricevuto offese omofobe e contestazioni. La madrina sarà la linguista Vera Gheno

REGGIO EMILIA – La nostra città si prepara a festeggiare il suo secondo gay pride: domenica 25 giugno le strade e le piazze reggiane si tingono di arcobaleno per il REmilia Pride, la manifestazione per l’orgoglio Lgbti, realizzata da Arcigay Gioconda in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia. Il prossimo 25 giugno sarà quindi per gli organizzatori una grande festa alla quale parteciperanno migliaia di persone, ma soprattutto un momento per ribadire la necessità di difendere tutti i diritti conquistati in questi anni in favore della comunità e per proteggere le famiglie arcobaleno, le persone transgender e i migranti lgbti.

Abbiamo intervistato Alberto Nicolini, 44 anni, presidente Arcigay da sei anni e promotore del Gay Pride.

Nicolini perché tornate in Piazza?
Erano anni che la città ci chiedeva di ripetere la bellissima esperienza del gay pride 2017 e invece di immaginare un momento di pura festa e orgoglio ci troviamo a occupare la città di Reggio Emilia per necessità. Quello che sta accedendo adesso in Italia è realmente un attacco a 360 gradi contro le minoranze e le libertà. Noi non ci stiamo e lo grideremo insieme a chi crede nei diritti civili e nell’alzare la voce per affermarli.

Cosa sta facendo questo governo che non va bene ad Arcigay?
La maggioranza di governo si sta muovendo in maniera subdola, mentre lavorano male facendo danni economici al paese e macelleria sociale ripetono il gioco delle tre carte per distrarre e fomentare i peggiori istinti. Un giorno tutte le trascrizioni dei figli delle coppie arcobaleno vengono cancellate a Milano, il giorno dopo la Lega cerca di annullare il diritto d’asilo dei migranti lgbti, il giorno dopo ancora bloccano i fondi per i centri antidisciminazione in tutta Italia. Bisogna fare attenzione a non cadere in questa strategia ignobile e rieducarci a pensare con la nostra testa e parlarci apertamente. E’ il dialogo tra le persone l’elemento che è mancato prima delle ultime elezioni e infatti hanno vinto gli slogan più vacui delle destre.

gay pride

Cosa vorreste voi invece?
La nostra piattaforma politica è chiara: serve una riforma del diritto di famiglia perché il mondo è cambiato e la scuola non può essere solamente una fabbrica di lavoratori, ma fucina di menti pensanti contro le violenze.  L’eguaglianza deve essere tale ovunque: quando si entra in ospedale, quando si è al lavoro, quando si accompagna un bambino all’asilo e perfino quando si chiede asilo politico. Le persone LGBTQI+ non vivono questi luoghi come le altre, per la legge siamo cittadinanza di serie B ma esigiamo di vivere in “un posto sicuro”. Questo è lo slogan del pride e questo chiederemo dal palco.

Come si svolgerà la giornata?
Il ritrovo sarà alle 16 nel piazzale Marconi della stazione di Reggio Emilia e il corteo attraverserà la via Emilia e tutto il centro storico per arrivare in Piazza della Vittoria verso le 18. Da qui partiranno gli interventi degli attivisti, delle istituzioni e degli artisti. Parlerà anche la nostra madrina Vera Gheno, la linguista che promuove in italia un linguaggio inclusivo e non maschilista tramite il simbolo “ə “ dello schwa. Alla fine la piazza si colorerà a festa grazie all’intrattenimento delle drag e del dj di Histerika by Tunnel.

gay pride

Avete già avuto contestazioni per il pride?
Come semprenei post social e addirittura sul video di Instagram (oltre 100mila visualizzazioni) in cui la cantante Giorgia invita al Remilia Pride compaiono offese di carattere omofobo ma questo è solo uno dei tanti motivi per cui i pride servono. Nel frattempo sappiamo che gli integralisti cattolici vorrebbero fare un convegno e annessa messa riparatoria per “i nostri peccati” ma il vero peccato è per loro: lo faranno lo stesso giorno del concerto per sostenere la Romagna. Un poco di schadenfreude (che tradotto dal tedesco vuol dire “il piacere della sfortuna altrui) possiamo concedercela anche noi.

D.L.D.