Editoriali

25 Aprile, il monito dell’attivista iraniana

25 aprile 2023 | 18:44
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25 Aprile, il monito dell’attivista iraniana

Pegah Moshir Pour, scrittrice e attivista per i diritti umani ci ha ricordato che i diritti che consideriamo acquisiti non sono per sempre

REGGIO EMILIA – Ci voleva la scioccante testimonianza di un’attivista iraniana per ricordare a molti di noi cosa è stato il 25 Aprile e la straordinaria eredità che ci hanno consegnato i combattenti che 78 anni liberarono l’Italia dal nazifascismo. Lo ha ricordato Pegah Moshir Pour, scrittrice e attivista per i diritti umani, da mesi impegnata nella denuncia dei soprusi perpetrati dal regime iraniano, oggi a Reggio Emilia per la celebrazione della Liberazione, dicendoci che “più passa il tempo e più sembra che ci stiamo allontanando da quello che era successo”.

Il discorso di Pegah è un monito per tutti noi che, spesso, oramai, scambiamo questa ricorrenza semplicemente per un giorno di festa, dimenticandoci di quello che è successo 78 anni fa. Le giovani generazioni, forse, ancora di più dato che molti studenti concepiscono questa giornata come un giorno di liberazione, ma dalla scuola, visto che possono stare a casa.

Eppure sarebbe bene ricordare a tutti noi, giovani, di mezza età e anziani (ma forse per questi ultimi non ce n’è bisogno) che la Liberazione non è per sempre, così come la democrazia e che i diritti che consideriamo acquisiti bisogna conquistarseli giorno per giorno. E bisogna anche ricordarsi che ci sono paesi, come quello da cui arriva Pegah Moshir Pour, dove la libertà dai soprusi e le violenze è ben lontana dall’essere raggiunta. Ha fatto bene il Comune di Reggio ad invitarla per le celebrazioni del 25 Aprile e il suo discorso toccante lo abbiamo pubblicato integralmente.

Pegah ci dice che “la Costituzione è antifascista e non è un’opinione” ed è bene ricordarlo, soprattutto alla luce delle recenti esternazioni del presidente del Senato, Ignazio La Russa, seconda carica dello Stato, che ha detto che “nella Costituzione non c’è l’antifascismo” e  che oggi è andato a Praga a rendere omaggio a Jan Palach, per tracciare un assurdo e incongruo parallelismo fra le violenze del comunismo e del fascismo.

L’attivista iraniana ci ricorda anche la “Costituzione è la nostra garanzia di libertà”, ma aggiunge che non è sicura “della reale consapevolezza di questo, perché la storia si ripete e rischia di ripetersi anche nello stesso posto”. Aggiungiamo noi che la storia, spesso, non si ripete mai allo stesso modo, ma con variabili diverse che possono ingannarci e farci credere che le cose non siano come sono avvenute nel passato anche se, a ben vedere, purtroppo lo sono.

Le ultime parole di Pegah sono un monito: “Anche noi un giorno festeggeremo il 25 aprile. Il giorno di Liberazione dall’occupazione del regime. E daremo inizio ad una nuova nascita delle Istituzioni democratiche iraniane, che saranno da capofila a tutto il Medio Oriente, per un futuro di pace e prosperità, per il pianeta. E’ proprio il caso di dirlo, perché antifascismo è sinonimo di democrazia. Trovo le parole di Nilde Iotti più attuali che mai: ‘Questa Repubblica si può salvare. Ma per questo, deve diventare la Repubblica della Costituzione'”.

L’attivista iraniana ci ricorda che la nostra Repubblica è nata dall’antifascismo ed è quello che noi e chi ci governa, di qualunque partito sia, non si deve mai scordare. Buon 25 Aprile a tutti.

Paolo Pergolizzi