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Rec: “Diritto alla casa, è ora di scelte coraggiose”

19 novembre 2022 | 15:49
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Rec: “Diritto alla casa, è ora di scelte coraggiose”

Reggio Emilia in Comune: “È ora che l’amministrazione e le istituzioni pubbliche smettano di essere prone davanti agli interessi privati”

REGGIO EMILIA La casa è stata per decenni un modo per far fruttare i risparmi guadagnati con anni di lavoro. Generazioni di reggiane e reggiani hanno potuto investire nel mattone come bene rifugio per garantire a prole e nipoti tranquillità e futuro. Oggi però l’effetto boomerang di questo periodo storico terminato con la crisi del 2008 chiede un urgente cambio di passo. Trasformare un bene primario come la casa in un investimento, ha creato nel nostro territorio un eccesso di urbanizzazione con conseguente consumo di suolo, ma allo stesso tempo difficoltà di accesso ad un alloggio per una fascia sempre maggiore della popolazione reggiana.

Se da un lato si è spinto per abbandonare l’affitto stimolando le persone a diventare proprietarie, dall’altro non si è tenuto conto della progressiva erosione dei salari. Oggi molte lavoratrici e lavoratori faticano ad accedere ad un mutuo per la precarietà salariale e trovare una casa in affitto è quasi impossibile.

I piccoli proprietari hanno timore ad affittare perchè in caso di morosità incolpevole – per la perdita di un lavoro, malattia, o altro – non si può, giustamente, costringere una persona a lasciare casa e procedere a uno sfratto.

Noi di Rec pensiamo che, come cittadini e cittadine che hanno a cuore la propria città, dobbiamo metterci in una logica di reale risoluzione del problema senza abbandonarci ad una ”guerra tra poveri”. Pensiamo che lo strapotere delle grandi proprietà – multiproprietari, immobiliari, banche e fondi speculativi – non debba più dettare l’agenda della politica a proprio vantaggio ma piuttosto l’inverso. La politica, nelle sue vesti pubbliche ed istituzionali può e deve ripristinare un equilibrio tra diritto alla casa e tutela della piccola proprietà.

Come fare? Innanzitutto potenziare Acer (Azienda casa Emilia Romagna) come attore immobiliare prevalente in grado di condizionare il mercato delle locazioni, tenendo in considerazione la funzione di questo ente non solo come patrimonio Erp, ma anche nelle sue vesti di mediatore e garante tra affittuari privati e inquilini.

Smettere di alienare patrimonio pubblico per finanziare nuovi progetti urbanistici. Svantaggiare chi mantiene vuote le case di proprietà, non solo con leve fiscali sfavorevoli, ma con vere e proprie sanzioni.

Ricordiamo che la Costituzione della Repubblica Italiana pone vincoli alla proprietà privata se le condizioni generali non garantiscono la piena soddisfazione degli interessi della collettività. Questa stortura del mercato privato crea problemi a Reggio come su grande scala. Si tratta appunto delle dinamiche finanziarie speculative che imperversano in tutta Europa.

A Berlino attraverso un referendum la cittadinanza, a stragrande maggioranza, ha espresso il consenso all’esproprio delle case ai colossi immobiliari per soddisfare l’emergenza abitativa. Ad Amsterdam invece la giunta cittadina ha imposto sanzioni fino a 9000 euro per chi tiene sfitte le case per piu di 5 anni.

È ora che l’amministrazione e le istituzioni pubbliche smettano di essere prone davanti agli interessi privati. Reggio Emilia ha costruito troppo, consumando territorio prezioso eppure ci ritroviamo oggi ad avere migliaia di case vuote e tante persone costrette a vivere in situazioni precarie.

È giunta l’ora di fare scelte coraggiose e ricollocare il tema della casa al suo giusto posto, tra i diritti umani fondamentali.

Reggio Emilia in Comune