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In piazza per il diritto alla casa: “Dormire in auto è incivile”

19 novembre 2022 | 18:15
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In piazza per il diritto alla casa: “Dormire in auto è incivile”
In piazza per il diritto alla casa: “Dormire in auto è incivile”
In piazza per il diritto alla casa: “Dormire in auto è incivile”
In piazza per il diritto alla casa: “Dormire in auto è incivile”

La manifestazione, promossa da Città Migrante, è partita da piazzale Marconi ed è arrivata in piazza Prampolini

REGGIO EMILIA – Un centinaio di persone ha manifestato oggi per il diritto alla casa. La manifestazione, promossa da Città Migrante, è partita da piazzale Marconi ed è arrivata in piazza Prampolini. Molti gli immigrati presenti con cartelli che riportavano frasi come: “No speculazione: diritto all’abitare”. “Ogni scasa sfitta è una persona per strada”. “Basta compravendite di domicilii e residenze. Basta illegalità”. “Dormire in auto è incivile”. “Anche gli stranieri hanno diritto a una casa”.

Le associazioni che hanno partecipato alla manifestazione, Città Migrante, Partecipazione ODV, Avvocato di Strada- Reggio Emilia, La nuova luce, Gruppo Laico Missionario-GLM , Passaparola, Diaspora Ivoriana dell’Emilia Romagna (DIER),

Associazione Maliana Badegna, Associazione Senegalese di Reggio Emilia e Provincia, Associazione Kairaba, Associazione Bengalese Reggio Emilia, ADL Cobas Emilia Romagna, Arcigay Gioconda Reggio Emilia APS, Lab aq16, Casa Bettola, insieme ai partiti, Sinistra Italiana, Reggio Emilia in Comune, Possibile e Potere al Popolo, sono scese in piazza per dimostrare a favore “di chi una casa non ce l’ha, in quanto si ritrova in estrema povertà, per chi è sotto sfratto perché ha perso il lavoro, per chi, anche se in possesso dei requisiti come lavoro e reddito per accedere al mercato degli affitti, non riesce a trovare una abitazione perché “straniero”, genitore single o donna separata con figli”.
Scrivono le associazioni e i partiti: “Nella stessa condizione di non riuscire ad affittare una casa si ritrovano i migranti revocati dall’accoglienza che hanno a proprio carico anche un’ingiunzione di pagamento per aver superato il reddito minimo (per l’anno 2022 corrispondente a 6.085,43 euro lordi) necessario per poter usufruire delle misure di accoglienza”.
I manifestanti chiedono “un tavolo con l’amministrazione e le parti in causa in cui essere presenti, per portare le nostre istanze, che l’agenzia casa Acer venga promossa, valorizzata e messa in piena funzione, affinché possa essere a tutti gli effetti un’agenzia sociale per la casa, che si apra una discussione in merito alle case vuote Acer, a come, insieme, poterle ristrutturare e quindi abitare, che in caso di morosità incolpevole per le utenze gas, luce e acqua non vengano effettuati i distacchi dei contatori, ma venga riconosciuto il minimo di fornitura garantita”.