Salari, Unindustria replica alla Fiom: “Stipendi tute blu già alti”

14 ottobre 2022 | 12:47
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Salari, Unindustria replica alla Fiom: “Stipendi tute blu già alti”

L’associazione: “Non è possibile che gli interventi di sostegno al reddito avvengano a totale carico delle singole aziende”

REGGIO EMILIA – I salari degli operai metalmeccanici di Reggio Emilia? Tra i più alti in Italia. Lo precisa l’Unindustria reggiana a proposito della recente indagine della Fiom-Cgil secondo cui le aziende del comparto, a fronte di utili stellari realizzati anche durante la pandemia, dovrebbero ora aumentare le remunerazioni dei dipendenti.

L’associazione industriali ribatte però che “le imprese reggiane metalmeccaniche, e non solo, si sono da sempre rese ampiamente disponibili al miglioramento delle condizioni contrattuali e retributive del proprio personale, attraverso la negoziazione di accordi sindacali migliorativi delle già estese tutele previste dalla contrattazione nazionale”. E “si può tranquillamente sostenere che i livelli retributivi in essere nel nostro territorio si collocano ai vertici dei livelli del settore rispetto all’intero territorio nazionale”.

Dunque per l’ente di via Toschi, “pare strano leggere che, in considerazione dei risultati eccellenti che le aziende hanno ottenuto, le stesse siano chiamate ad una prova di responsabilità sociale, perché questa da sempre esiste”. Piuttosto “lo stesso senso di responsabilità dovrebbe essere dimostrato dal sindacato nel rispettare gli accordi da poco conclusi e nel mantenere gli equilibri necessari nelle trattative ancora in corso”.

Aggiunge Unindustria: “Anche le negoziazioni aziendali che presentano profili di maggiore complessità sono comunque sempre caratterizzate dall’apertura al confronto e dalla propositività, anche in termini retributivi. Ma certamente diventa difficile pervenire alla definizione di un accordo, ed evitare gli stati di agitazione che ne conseguono, a fronte di pretese economiche che (come nel recente caso della Nexion di Correggio) appaiono assolutamente non compatibili con l’imprescindibile esigenza di un equilibrato controllo dei costi di gestione”.

Dunque anche se è “innegabile che l’attuale congiuntura richieda interventi di sostegno al reddito di cittadini e lavoratori, così come di sostegno delle imprese e dell’economia, non è possibile pretendere, come ipotizza la Fiom, che ciò avvenga a totale carico delle singole aziende”. Inoltre non è con “azioni di forza condotte sul territorio, ingiustamente dannose per le Imprese e (indirettamente) per gli stessi lavoratori che si vorrebbero tutelare” che la questione può essere risolta, ammonisce ancora Unindusrtria. Assicurando infine “la disponibilità a qualunque tipo di confronto, anche nell’ottica delle relazioni da sempre esistenti, per affrontare insieme questo complicato periodo”.