Pagano caffè e lo bevono a pochi metri, chiuso per 5 giorni il bar Duomo

18 novembre 2020 | 14:32
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Pagano caffè e lo bevono a pochi metri, chiuso per 5 giorni il bar Duomo

Multa da 400 euro al titolare dell’esercizio di piazza Prampolini e ai due ragazzi. L’ex deputato Del Bue: “Allucinante, dovevano metterlo in un sacchetto”

REGGIO EMILIA – Chiuso per 5 giorni il bar Duomo di piazza Prampolini per aver servito due caffè a due ragazzi che stavano bevendo pochi metri più in là. Oltre alla chiusura (non potrà fare asporto per cinque giorni) i vigili urbani hanno appioppato anche 400 euro di multa al bar e ai due clienti. La normativa, d’altronde, è chiara: si può fare solo asporto e quindi quel caffè doveva essere bevuto a casa propria e non a pochi metri di distanza. Quel caffè è indubbiamente costato caro, sia agli avventori che al barista.

La vicenda è stata segnalata su Facebook dall’ex vicesindaco e deputato socialista, Mauro Del Bue, che ha scritto: “Arrivano due vigili urbani e danno 400 euro di multa ai ragazzi e 400 al bar Duomo di piazza Prampolini più 5 giorni di chiusura. Allucinante situazione a Reggio Emilia, zona arancione. I bar possono fare solo servizi di asporto. Bar Duomo, piazza Duomo, luogo centrale della città, questa mattina ore 11 circa. Due ragazzi stanno bevendo in piedi due caffé, a pochi metri di distanza dal bar. Arrivano due vigili urbani e danno 400 euro di multa ai ragazzi e 400 al bar più 5 giorni di chiusura. Intervengo per capire e vengo trattato in malo modo. Faccio presente che sono stato vice sindaco, deputato e che a Reggio mi conoscono tutti”.

La risposta del vigile a Del Bue è: “Non sono di Reggio”. Commenta l’ex deputato: “Cioé uno che non conosce nessuno viene inviato a dar la multa ai passanti. Ma fa niente. I due ragazzi non potevano bersi un caffé in piedi davanti al bar, ma dieci metri più in là sì? Risposta: “No, solo a casa”. Ma si é mai visto uno che ordina un caffé al bar e poi arriva a casa sua e se lo beve freddo? Pazienza. Ma la responsabilità del bar qual é? Mica é obbligato a sapere dove uno si beve il caffé. Risposta: “No. Ma deve metterlo in un sacchetto””.

Conclude stupefatto Del Bue: “Un sacchetto? Un caffé in un sacchetto? Qui mi sono girate le scatole e ho evitato di continuare perché si arrivava a male parole. Cioè siamo arrivati al caffé nel sacchetto? Follie di una gestione insensata di una norma. Risultato. Il barista mi ha confidato che il bar non lo riaprirà più. Con l’aria che tira per i commercianti una ottima notizia”.

Non è la prima volta che accade una cosa del genere da quando la nostra Regione è entrata in zona arancione. Nei giorni scorsi la polizia municipale ha sanzionato per 400 euro e chiuso per cinque giorni due bar in centro storico (uno in via Roma, l’altro nella zona dei teatri) per mancato rispetto delle norme anti-covid.