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Ex Reggiane, Torri: “L’area sarà riqualificata secondo il Masterplan”

17 luglio 2020 | 12:24
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Ex Reggiane, Torri: “L’area sarà riqualificata secondo il Masterplan”

L’ad di Stu Reggiane: “Chi comprerà quei terreni non potrà costruirci palazzine e centri commerciali. Si dovrà sempre tener conto che quell’area è vocata all’innovazione”

REGGIO EMILIA – “Per agire sull’area delle ex Reggiane sarà necessario un percorso autorizzativo da parte del Comune. La cosa importante è che un soggetto internazionale scende in campo per fare una cosa per la città. Quello che è da escludere è che quei terreni possano essere venduti e poi, con uno schiocco delle dita, si possano realizzare un centro commerciale o delle villette a schiera”.

Luca Torri, ad di Stu Reggiane (partecipata al 70% dal Comune e al 30% da Iren), mette le mani avanti sulla futura collaborazione con Intrum Italy (la branca italiana di Intrum, una multinazionale con sede a Stoccolma nata nel 2017 dall’unione della norvegese Lindorff e dalla svedese Intrum Justitia, presente in 24 paesi europei e in Brasile con quasi 10.000 professionisti) all’interno della gigantesca area che era di proprietà di Fantuzzi Immobiliare, in liquidazione da tempo, ma che ora è in mano alle banche.

L’area, di oltre 60mila metri quadrati, si estende al di fuori della zona di pertinenza del Comune in cui l’ente sta realizzando il Parco innovazione. Il problema, oggi, è dove trovare le risorse per riqualificarla visto che quelle pubbliche non bastano, senza snaturare il senso dell’operazione. Ne abbiamo parlato con Torri per capire come funzionerà l’operazione.

Quale sarà il ruolo di Intrum Italy all’interno dell’area delle ex Reggiane?
E’ un soggetto che, normalmente, non fa investimenti di collaborazione con il territorio. In questo caso ha deciso di mettere in campo delle azioni con noi, il che vuol dire non guardare a quell’area come a un luogo dove puoi fare qualsiasi cosa.

Intrum è una società che si occupa di recupero crediti e vendita all’asta di immobili pignorati o in mano alle banche. E’ dunque possibile un’asta su quei terreni?
Potenzialmente sì, ma, da quel che so, questa non è assolutamente la loro intenzione, altrimenti non sarebbero stati interessati al nostro Masterplan. Poi c’è un problema, perché non è che tu vai lì e fai un centro commerciale.

Ex Reggiane

Intrum è controllata al 49% da Intesa San Paolo che è creditrice di 12 milioni di euro da Fantuzzi, ma poi c’è Jp Morgan che è creditrice di 40 milioni. Per quegli immobili pignorati che succede?
C’è un tema di livelli e gradi di ipoteche molto complesso. Posso dire che loro sono interessati a riqualificare tutta l’area secondo lo stile che hanno impostato con noi e in coerenza con il nostro masterplan e con la vocazione di quell’area.

Avete firmato un accordo con loro?
No, al momento no. Ma lo faremo.

Quindi lei può escludere che Intrum venda a qualcuno che poi ci costruisce delle palazzine?
Guardi, se uno compra l’area e poi vuole farci delle palazzine, è il Comune che le deve autorizzare. A quel punto l’ente dirà no.

Intrum può vendere a chi vuole? Ci sono vincoli per costruire in quell’area? Se sì quali?
Certo che lo può fare, ma non si possono realizzare centri commerciali. Però puoi avviare un percorso autorizzativo per fare quello che ha detto il Comune, ovvero realizzare un’area vocata all’innovazione e poi una parte commerciale e residenziale complementare. Per esempio un’area residenziale per manager o per studenti e una parte di commercio utile per la vita di quel luogo lì. Si tratta di uno sviluppo del Parco innovazione. Si può realizzare anche una zona di Edutainment, ovvero legata al centro Malaguzzi e all’intrattenimento dato che, lì vicino, sarà costruita l’arena spettacoli.