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Invalido licenziato, la ditta: “Mentì sul contagio creando allarme”

20 maggio 2020 | 19:19
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Invalido licenziato, la ditta: “Mentì sul contagio creando allarme”

Il legale della Bibo Italia: “Motivi disciplinari, uno scherzo che ha rischiato di farci chiudere”

S. ILARIO (Reggio Emilia) – Il lavoratore di Bibo Italia (azienda produttrice di stoviglie monouso acquisita nel 2013 dal gruppo Diesse di Palermo) impiegato nello stabilimento di Sant’Ilario in provincia di Reggio Emilia “sicuramente non e’ stato licenziato perche’ ha dichiarato di essere guarito dal Covid, ma perche’ ha detto di averlo contratto senza che questo fosse vero”. Facendo quindi uno “scherzo” che “ha creato allarme”.

A dirlo, interpellato dalla Dire, e’ il responsabile dell’ufficio legale dell’impresa Fernando Lovoi. “Si tratta – spiega – di un licenziamento per giustificati motivi disciplinari e per l’allarme che il dipendente, a fini ludici, ha procurato all’azienda, al punto che si era anche pensato di fermare la produzione”. Nello specifico, continua il legale, “circa due settimane fa il dipendente ha confidato al capoturno che, nel periodo della sua ultima malattia lavorativa, che risale alla fine di marzo scorso, aveva avuto una sintomatologia riconducibile al Covid-19 aggiungendo di essere stato al pronto soccorso per sottoporsi al tampone.

Ma, non avendo ricevuto l’esito ha detto di essere tornato al lavoro, senza dire nulla a nessuno”. A quel punto “l’azienda- continua Lovoi- e’ stata informata e addirittura si e’ pensato di chiudere tutto. Poi, attraverso controlli incrociati sulle date, ci siamo resi conti che a distanza di cosi’ tanto tempo se il lavoratore avesse infettato qualcuno sarebbe gia’ stato evidente”.

Comunque, “come prevede il protocollo, il giorno successivo alle sue dichiarazioni al caporeparto, e’ stata comunicata al dipendente la sospensione fino a che non portasse un certificato medico”. Ma lui, conclude il legale, “ha risposto che quel giorno era nervoso e che si era trattato di uno scherzo”. Quindi, sostiene Lovoi, “capiamo la sua situazione personale, ma le rivendicazioni sindacali non c’entrano. Non si puo’ giocare in un momento cosi’ delicato e l’amministratore delegato ha deciso di interrompere il rapporto professionale”. Sul licenziamento, conclude l’avvocato, la ditta non ha intenzione di tornare sui propri passi (fonte Dire).