Ferrarini, gli obbligazionisti valutano possibili azioni legali

Ieri l’assemblea dei bondholder che hanno espresso perplessità sul piano di ripagamento dei bond da 35,5 milioni emessi dal gruppo alimentare
REGGIO EMILIA – Gli obbligazionisti di Ferrarini, riunitisi ieri, avrebbero deciso di fare fronte comune avviando alcune valutazioni circa la possibilità di intraprendere azioni legali a tutela del proprio credito. Lo riporta Milano Finanza. I dubbi riguardano il piano di ripagamento dei bond da 35,5 milioni emessi dal gruppo alimentare.
Il piano concordatario depositato in tribunale a Reggio prevede infatti il pagamento parziale dei suddetti prestiti, perché gli obbligazionisti finiscono di fatto nella categoria degli “altri creditori chirografari” con una percentuale di pagamento del 17,5% dei crediti che vantano verso Ferrarini Spa, senza il riconoscimento di interessi e il pagamento in tre rate di pari importo, la prima entro il terzo anno dall’omologa della proposta concordataria e l’ultima entro il quinto anno.
Intanto il business del gruppo presieduto da Lisa Ferrarini, nonostante le difficoltà, va avanti. Il brand resiste e i lavoratori, sia in Italia sia all’estero, continuano a mantenere il loro posto. Il giro di affari di 350 milioni per un mol di 30 milioni. Ma il reale indebitamento del gruppo è notevole e supererebbe i 360 milioni (oltre 250 milioni facenti capo a Ferrarini e 111 in capo a Vismara). Le banche, cioè Intesa Sanpaolo, Sga e Unicredit, sarebbero esposte per quasi 200 milioni (oltre 140 su Ferrarini e circa 50 su Vismara). A queste cifre vanno poi aggiunti i 35,5 milioni di bond in circolazione.