La rivoluzione green della Ognibene (M5S): “Con noi Reggio rifiorirà”

1 aprile 2019 | 11:03
Share0
La rivoluzione green della Ognibene (M5S): “Con noi Reggio rifiorirà”

Il candidato sindaco del M5S sulla sicurezza: “L’esercito non serve, ma la Municipale deve stare sul territorio”. Critiche sulla “poca trasparenza” di Stu Reggiane nel Parco innovazione e all’impianto a biogas di Gavassa. Infine una promessa: “Se saremo esclusi dal ballottaggio non faremo nessun endorsement”

REGGIO EMILIA – “Sa qual è il mio sogno? Reggio città fiorita. Una città in cui la cura dei parchi deve essere quotidiana e nella quale nemmeno un metro quadrato di prezioso terreno agricolo sarà occupato dal cemento”. Il candidato sindaco del M5S, Rossella Ognibene, promette una rivoluzione green per Reggio. Oltre a questo due nuovi assessorati, “Agricoltura e frazioni” e “Turismo e cultura”, la costituzione di un biodistretto per valorizzare i prodotti locali, ma anche di una app che raccolga tutte le informazioni utili al turista.

Sono alcune delle idee dell’avvocato amministrativista 58enne che non ce l’ha fatta, per un soffio, alle parlamentari di un anno fa ci riprova e punta, questa volta, alla poltrona di primo cittadino. Sulla sicurezza la Ognibene mira ad allargare l’area del Daspo urbano a tutto l’esagono e vuole che la Municipale perlustri a piedi la zona della stazione.

Dall’intervista emergono, infine, molte critiche, sulla trasparenza, all’operazione di Stu Reggiane nel Parco innovazione e le dure critiche all’impianto a biogas di Gavassa. Infine una promessa: “Se saremo esclusi dal ballottaggio non faremo nessun endorsement”.

Cosa farà, se sarà eletta, nei suoi primi cento giorni. Quali saranno le sue priorità?
Istituirò assessorati che, incredibilmente, mancano come quello all’Agricoltura e frazioni” quello al “Turismo e cultura”. Un’idea, quella dell’agricoltura che è stata lanciata l’estate scorsa e ci è stata copiata dal sindaco. Ci interessa il potenziamento dell’attività agricola nel nostro Comune, perché abbiamo un terreno agricolo di qualità. Vogliamo creare, poi, un biodistretto, ovvero mettere in contatto varie realtà della filiera per dare vita a un marchio di qualità dei prodotti della nostra zona e portare questi prodotti, per esempio, nelle mense dei nostri asili dove il concetto di chilometro zero deve essere legato all’alimentazione dei bambini.

E per quel che riguarda turismo e cultura?
Turismo e cultura sono concetti dimenticati dall’attuale amministrazione. E’ come se ci fosse un buco fra Modena e Parma ed è inconcepibile perché abbiamo la Mediopadana. Io penso alla creazione di una app “Reggio Emilia, il cuore dell’Emilia” che raccolga tutte le informazioni utili al turista.

Passiamo alla sicurezza
Dobbiamo estendere l’area del Daspo urbano (misura con cui un sindaco, in collaborazione con il questore, può multare e poi stabilire un divieto di accesso ad alcune aree della città a determinate persone, ndr) all’intero esagono. Oggi il Comune mi tutela, con questo strumento, solo in determinate zone, ovvero una fetta molto ristretta della città. Inoltre gli agenti di polizia municipale non devano stare dentro le quattro mura del loro ufficio come avviene in via Turri, ma sul territorio.

Vi lamentate che manca un assessorato allo sport
Attualmente questa funzione è delegata a una Fondazione e non capiamo il perché debba esssere esternalizzata. Per noi non è comprensibile.

Lavoro e imprese. Avete detto che volete mettere in campo una serie di interventi per aumentare l’efficienza energetica degli edifici. Esiste già, peraltro, un progetto in campo di Iren e di una rete di imprese che si chiama Rebuild per riqualificare oltre tremila appartamenti. Cosa ne pensate? Ci può illustrare come farete?
Non conosco Rebuild. Comunque quello che a noi interessa è che Reggio dia la possibilità a tutti di lavorare e che non ci siano oligopoli o monopoli. Voglio dire che, quando ho un cartello che mi propone un prezzo, io prendo quello e non ho alternative. Sarebbe bene che uno potesse scegliere, se deve ristrutturare, fra più offerte.

La sicurezza. Quali saranno le vostre politiche su questo tema. Come interverrete, in particolare, nella zona più calda di Reggio, ovvero in quella della stazione? Quali sono le differenze, su questo tema, fra voi e il centrodestra?
Il centrodestra dice: mettiamo l’esercito. Ma noi non lo vediamo come un’utilità immediata, dato che l’esercito non può fermare i cittadini e chiedere loro i documenti. Ha sicuramente una funzione di deterrenza, ma la sua presenza non è risolutiva, perché un militare dell’esercito non può arrestare una persona. La vedo come una cosa di facciata, ma totalmente inefficace a contrastare il problema. Servono, invece, controllo, cura e cultura. Il controllo passa attraverso il potenziamento della polizia locale che è sotto organico di 40 agenti e che deve stare sul territorio. Bisogna entrare in quei palazzi. Io l’ho fatto con Lucia Sangiorgi. Siamo stati su un pianerettolo dove ci sono sei appartamenti quando, invece, ce ne dovevano essere due. Mi chiedo a questo punto: è stato legittimo questo frazionamento dell’unità immobiliare? Fra l’altro abbiamo saputo che, dentro a uno di questi mini appartamenti, ci vivono in otto. E poi bisogna fare un controllo vero delle residenze. Questo significa che non è che io vado lì e suono e, se nessuno risponde, finisce lì, ma che aspetto chi arriva e quindi controllo chi ci abita e poi risalgo al proprietario dell’immobile.

Il Comune ha proposto di murare gli appartamenti sfitti inagibili
Con 5mila euro secondo me mura poco. E poi murare è inutile. Guardi il quartiere delle ex Reggiane, zona peraltro totalmente aperta su tutte le vie, con i muri che sono stati eretti che sono già tutti sfondati. Quando ci sono situazioni di bisogno, non sono i muri che ti fermano.

Passiamo alla lotta alla ‘ndrangheta. Anche questo è uno dei vostri cavalli di battaglia. Cosa volete fare?
Contro la criminalità organizzata non c’è stata una azione efficace in questi anni perché da noi si è radicata la cosca di Grande Aracri che è la seconda, come importanza, in Calabria. Ha creato ‘ndrine locali di tipo autonomo nella nostra Regione e, in particolare, a Reggio. Se guardiamo le 33 sentenze più importanti del processo Aemilia, come numero di anni di reclusione comminati, ben undici sono relative a persone residenti a Reggio Emilia e quindi si può dire che un terzo degli imputati più importanti aveva residenza qui. Questo è l’effetto di una causa non contrastata. C’è un potere di controllo dell’amministrazione locale sulle forme di insediamento collegate al fenomeno di riciclaggio. Questo vuol dire che, quando arriva la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività, ndr), il Comune deve controllare il soggetto economico, soprattutto quelli a rischio, per evitare infiltrazioni o radicamenti che portino al riciclaggio di denaro sporco.

L’ambiente è uno dei vostri cavalli di battaglia. Voi avete proposto un servizio di bus e minibus gratuiti per residenti e studenti universitari nei mesi in cui la qualità dell’aria è peggiore (da metà ottobre a metà marzo). Avete idea di quanto può costare? E’ sostenibile per il gestore?
E’ un’operazione che si farebbe in sinergia con il ministero dei Trasporti che ha già stanziato milioni di euro su questo tema: mi sembra che nella nostra Regione siano 288 milioni. C’è la possibilità di ottenere finanziamenti per interventi di questa natura. E poi vogliamo fare di Reggio una città verde. Intendiamo avviare un censimento del verde pubblico e individuare i luoghi di maggiore criticità nei quali attuare interventi a salvaguardia delle piante esistenti. Penso inoltre a un piano quinquennale di 100mila alberi per Reggio per creare nuovi boschi urbani su terreni pubblici e privati. Sa qual è il mio sogno? Reggio città fiorita. Una città in cui la cura dei parchi deve essere quotidiana e nella quale nemmeno un metro quadrato di prezioso terreno agricolo sarà occupato dal cemento.

Centro storico e commercio. Voi volete allargare le zone pedonali e dare la possibilità di una sosta gratuita, a partire dalle 18,30 dal lunedì al venerdì. Peccato che poi i negozi chiudono alle 19.30 e che la maggior parte della gente faccia shopping il sabato. Non sarebbe meglio dare la sosta gratuita il sabato?
Si può pensare anche al sabato, ma è più di impatto sulle entrate del concessionario. Le nostre devono essere proposte sostenibili. Non vogliamo fare promesse che non si possono realizzare.

L’economia sta rallentando anche in Emilia e a Reggio che pure sono due locomotive del Paese. Cosa pensate di fare in questo settore? Cosa pensa del Parco innovazione in cui, proprio sabato scorso, è stato inaugurato il Capannone 18?
Per quanto riguarda il Tecnopolo, che è già terminato, ci risulta che sia scarsamente utilizzato e sostanzialmente vuoto dato che si riempie solo quando la sala convegni viene utilizzata. Anche i laboratori ci dicono siano poco utilizzati. Sul Parco innovazione, invece, voglio premettere che noi siamo favorevoli al recupero delle aree dismesse, ma devo dire che su quella operazione permangono specifici dubbi.

Ovvero?
Non c’è mai stata molta velocità nella risposta alle domande dei nostri consiglieri relativamente a questo progetto gestito da Stu Reggiane. Il 21 febbraio di quest’anno abbiamo fatto una serie di richieste di accesso agli atti che non sono interrogazioni e che, quindi, non prevedono che venga elaborata una risposta, ma che segua una semplice attività che è quella di aprire un cassetto, prendere il documento e fornirlo a chi lo ha chiesto. Abbiamo ricevuto risposte solo a due richieste il 27 febbraio: ci è stato consegnato il bilancio preconsuntivo e il piano economico finanziario. Le altre richieste, più articolate, che entravano più nello specifico, non hanno ad oggi ricevuto risposta.

Cosa manca?
Tutta una serie di documenti importanti: copia dei verbali dei consigli di amministrazione e delle assembele dei soci, l’ammontare dei mutui in corso con le banche e i piani di ammortamento con indicazione delle rate pagate, il dettaglio delle ipoteche iscritte sugli immobili, degli spazi venduti e dell’ammontare delle caparre e degli acconti incassati. Infine eventuali disdette ricevute sui contratti di opzione e sui contratti preliminari.

Fino ad ora quali spazi sono stati venduti e rogitati?
Per ora, dagli atti che ci hanno dato, risulta solo che hanno venduto spazi ad Ask e a Bema e che hanno fatto un solo rogito a gennaio 2018. E poi abbiamo visto che viene spostato in avanti, al 2021, un incasso di 4,8 milioni. C’è una situazione poco chiara. Non è un caso che stiamo chiedendo a Stu Reggiane quali contratti preliminari hanno fatto e che acconti hanno ricevuto e non ci viene risposto. Così come non ci dicono se e quali contratti preliminari sono stati disdettati.

Passiamo all’impianto a biogas di Gavassa. E’ davvero così dannoso?
Sì, perché impatta sulla salute dei cittadini e sul territorio. Ora su Gavassa sono state fatte dichiarazioni, da parte di Vecchi, che dice che si può pensare a un impianto più ridotto a cui vengono conferiti solo i rifiuti organici di Parma e Reggio e non di Piacenza. Dai cittadini ci viene precisato, invece, che il progetto in mano ad Iren non è, per ora, cambiato e che il conferimento continua ad arrivare da tre province. Manca un supporto documentale ufficiale. Vogliono smorzare con annunci la vicenda.

Quale potrebbe essere, per voi, la soluzione ottimale?
O di impianti più piccoli sul territorio provinciale, oppure, ancora meglio, bisognerebbe modificare il ciclo rifiuti partendo da una situazione di compostaggi domestici, ovvero le compostiere condominiali dove si possono ottenere materiali di risulta senza nessun intervento, perché, in via aerobica, l’organico si trasforma in compost non inquinante. L’impianto che vuole realizzare Iren prevede combustione del materiale che dà luogo ad emissioni in atmosfera con forti problematiche per la salute, perché immette in atmosfera benzene e formaldeide che sono sostanze cancerogene. Fra l’altro da lì verrebbe fuori un compost non ottimale e io, se fossi un contadino, non lo metterei sul mio terreno.

Un’ultima domanda. Glielo abbiamo già chiesto, ma lo facciamo di nuovo. In caso di ballottaggio, se voi non ci andrete, come vi comporterete?
Noi su Reggio siamo totlmante alternativi alla Lega Nord e al centrodestra e non faremo nessun endorsement in caso di ballottaggio.