Reggia di Rivalta, approvato il progetto

26 febbraio 2019 | 15:20
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Reggia di Rivalta, approvato il progetto
Reggia di Rivalta, approvato il progetto
Reggia di Rivalta, approvato il progetto
Reggia di Rivalta, approvato il progetto

L’intervento focalizzato in 12 punti. Accolte migliorie proposte dai cittadini. Il sindaco Luca Vecchi: “Sarà un luogo inconfondibile, attrattivo, ricco di vestigia restaurate”

REGGIO EMILIA – La giunta comunale ha approvato il Progetto di fattibilità tecnico-economica proposto dal Raggruppamento temporaneo di professionisti (Rtp) “Openfabric – F&M Ingegneria spa – Alessandro Parodi – Fabrizio Polimone”, proclamato lo scorso ottobre vincitore del Concorso internazionale di progettazione dell’Intervento di restauro e valorizzazione del Parco e del Giardino segreto della Reggia di Rivalta.

Un “Parco dei Giardini” aperto a tutti
E’ un ‘Parco dei Giardini’, un’area di 26 ettari in cui, nella fisionomia unitaria del Parco trovano posto, recuperando l’intuizione antica e le molteplici mutazioni di uso nei secoli, giardini particolari estivi e invernali, protagonismo dell’acqua (4 vasche-fontane e un lago) e degli alberi (356 nuove piantumazioni tra pioppi neri, aceri campestri ed olmi, oltre alla manutenzione e valorizzazione degli alberi esistenti), attività ludiche, culturali e di spettacolo, bellezza della natura, stupore del giardino barocco e meraviglia spontanea delle colture campestri e degli alberi autoctoni (dai pioppi agli aceri campestri, dagli olmi ai gelsi parte della storia e della cultura contadina). Il Parco sarà ‘senza barriere’, accessibile a tutti, illuminato, dotato di sedute, panchine, arredi e servizi. A Rivalta conviveranno il dominio illuministico dell’uomo sulla natura e la contaminazione della natura nella vita delle persone.

Il progetto di concorso è stato oggetto di una revisione sulla base delle indicazioni fornite dal gruppo di lavoro coinvolto nel percorso partecipato sul Parco della Reggia, e in particolare delle indicazioni dell’associazione Insieme per Rivalta, che hanno portato, con migliorie, alla stesura del progetto poi approvato.

Il sindaco: “Uno spazio in cui sono presenti lo spirito del luogo e quello del tempo”
“Intuizione e coerenza progettuale nel percorso di riqualificazione del Parco e del Giardino segreto di Rivalta si sono associate all’ascolto dei cittadini e all’accoglimento di loro valutazioni e proposte – afferma il sindaco Luca Vecchi – sia nel percorso partecipato a monte del progetto, sia nel confronto successivo dopo la scelta del progetto attraverso il concorso internazionale. Otteniamo così un arricchimento complessivo. L’esito sarà uno spazio che riuscirà a proporre recupero, rispetto e citazioni dell’identità storica del luogo e nello stesso tempo sensibilità e vocazione ai bisogni dei frequentatori di oggi. Uno spazio in cui sono presenti lo spirito del luogo e quello del tempo. Un Parco che si appresta a diventare un forte attrattore di persone dalla nostra e da altre città, uno spazio aperto alla creatività, alla cultura, allo svago, al riposo e alla riflessione, immerso in una storia e in un paesaggio inconfondibili, quali sono quelli della fascia precollinare reggiana, guardando al futuro”.

La deliberazione di giunta consente ora di proseguire, con l’alta sorveglianza della Sovrintendenza, nel percorso di realizzazione del progetto esecutivo e di arrivare alla gara d’appalto dei lavori.

I restauri
Il progetto del Parco comprende – oltre alla valorizzazione di elementi architettonici e paesaggistici, tra cui il sistema del verde, i percorsi pedonali e il sistema delle acque – il restauro scientifico e interpretativo di quanto oggi rimane del complesso monumentale della Reggia di Rivalta: il Belvedere, il Giardino segreto, il Muro di cinta, le Vasche, le Grotte. L’intervento, con un importo pari a 6.800.000 di euro, è finanziato attraverso il Progetto nazionale Ducato Estense, che prevede per Reggio Emilia un finanziamento complessivo di 14,5 milioni di euro.

Luoghi e temi
Il Parco della Reggia di Rivalta può essere letto come un insieme di segni, tangibili e intangibili, lasciati dai mutamenti e rivolgimenti sociali, economici e culturali, dalla natura, dai diversi poteri che nei secoli si sono susseguiti: un luogo i cui segni stratificati si offrono ora come un patrimonio da rileggere, riproporre e valorizzare, attraverso il progetto.

Il recinto murario, ad esempio, forte testimonianza del passato, diventa catalizzatore della memoria e traccia ancora visibile di un percorso precedentemente esistente: da qui la proposta di realizzare un Boulevard perimetrale lungo il confine. Il sedime del percorso è racchiuso quindi dal muro di cinta, attore tangibile di un passato scomparso e da un doppio filare di Pioppi neri e Aceri campestri. Lungo i percorsi si attestano emergenze storiche, nuove funzioni e spazi flessibili.

L’area centrale, suddivisa dai percorsi interni in grandi campiture, si presta a un utilizzo flessibile e riconfigurabile secondo molteplici esigenze, oppure alla semina di fiori e colture diverse.