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Seta, oramai è guerra fra Reggio e Modena

12 ottobre 2018 | 17:28
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Seta, oramai è guerra fra Reggio e Modena

Act chiede di “attivare un percorso di revisione degli equilibri societari che rafforzi la capacita’ di controllo del servizio di trasporto pubblico su gomma del territorio reggiano da parte degli enti locali della provincia di Reggio”

REGGIO EMILIA – L’appello del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi ad abbassare i toni con i “cugini” modenesi nella disputa per la nomina del nuovo direttore di Seta, non ha sortito effetto. Dopo lo “sgambetto” fatto ieri nella riunione del Consiglio di amministrazione dell’azienda di trasporto pubblico al neo presidente Andrea Cattabriga (che dopo aver silurato il manager reggiano Roberto Badalotti ha proposto di assumerne le deleghe come direttore, senza riuscirvi per il voto di astensione dei soci di Reggio), arriva una nuova presa di posizione dei sindaci reggiani, tutt’altro che orientata a placare gli animi.

È contenuta in un documento approvato oggi dai primi cittadini nella riunione dei soci del consorzio Act, la holding del trasporto pubblico di Reggio in cui siedono i rappresentanti dei Comuni soci di Seta, azienda a maggioranza pubblica che gestisce il servizio anche a Modena e Piacenza. La prima parte dell’atto mette nero su bianco il “dissenso” dei reggiani dall’operato del presidente Cattabriga, per poi proseguire con un colpo ancora piu’ pesante al socio bolognese Tper, a cui l’ex dg Badalotti sarebbe stato inviso e, per questo, non riconfermato.

“L’assemblea dei soci – si legge infatti nel documento di indirizzo – delega il presidente di Act (Daniele Caminati membro del cda di Seta, ndr), il presidente dell’assemblea e il Comune capoluogo (in qualita’ di maggior azionista del consorzio con poteri di indirizzo e controllo) ad attivare un percorso di revisione degli equilibri societari che rafforzi la capacita’ di controllo del servizio di trasporto pubblico su gomma del territorio reggiano da parte degli enti locali della provincia di Reggio Emilia”.

Insomma, quasi una sorta di rivendicazione di autonomia nella gestione del tpl, senza ingerenze esterne. Una revisione della societa’ e’ tra l’altro stata chiesta di recente anche dalla consigliera regionale Silvia Prodi, esponente di Leu come l’assessore alla Mobilita’ di Reggio Mirko Tutino, che ha chiesto di accorpare Tper ad Herm, altro socio regionale di Seta, controllato al 90% da Tper stessa. I sindaci reggiani fanno comunque sul serio, stabilendo che l’assemblea di Act si riaggiornera’ tra 30 giorni, “per esaminare le prime risultanze di questo percorso”.