Calcio

Grazie Mike e Alicia, a far fallire la Reggiana eravamo capaci da soli

26 giugno 2018 | 20:40
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Grazie Mike e Alicia, a far fallire la Reggiana eravamo capaci da soli

La partita a poker è finita. Una lettera aperta inqualificabile quella del presidente granata alla città che dice: “Saremo sempre vicini alla squadra”. Ma l’unico modo di dimostrarlo veramente, sarebbe stato quello di iscrivere la società granata al campionato e poi farsi da parte

REGGIO EMILIA – Alla fine la farsa si è trasformata in tragedia. Dopo giorni in cui, di fatto, la famiglia Piazza ha puntato una pistola alla tempia alla città cercando di convincere qualcuno a metterci, nel giro di pochi giorni e al buio, i soldi che loro non erano più disposti ad investire, sotto la minaccia di non iscrivere la squadra al campionato di serie C, il bluff è finito. Come in una partita di poker, qualcuno è andato a vedere e si è accorto che i Piazza non avevano più voglia di investire nel club granata. Allora non si è presentato al tavolo, perché non si puo chiedere a nessuno di giocare una mano da milioni di euro al buio, senza garanzie.

Una partita spregiudicata giocata sulla pelle della città che, ora, fa sprofondare il club granata in un mare di guai. La letttera aperta del presidente granata alla città è incredibile, nei toni e nei contenuti. Piazza parla di “discorsi e rumors di collaborazioni”, ma ha preteso che, nel giro di poche settimane, si facessero avanti persone disposte ad investire milioni di euro nella sua squadra, senza nemmeno vedere i conti. Dice che “il problema dello stadio non è stato risolto”, ma Squinzi gli ha fatto proposte concrete e gli ha teso una mano che lui ha rifiutato.

Parla di “cause e contenziosi”, ma li ha creati lui licenziando in tronco dei dipendenti che, giustamente, si sono rivolti al giudice e che, tuttora, non si capisce in base a quale motivo abbia deciso di lasciarli a casa, visto che le loro professionialità gli sarebbero servite e non pesavano certo in modo insostenibile sulle casse della società. Parla “di aiuti da parte del Comune che non sono arrivati” e non si rende conto che un ente pubblico non può aiutare o finanziare una società privata in difficoltà, altrimenti dovrebbe intervenire economicamente e a cercare soci in tutte le crisi aziendali reggiane, il che sarebbe assurdo.

Conclude dicendo che “saremo sempre vicini alla squadra”. Belle parole. Il fatto è che l’unico modo per essere veramente vicini alla squadra, oggi, sarebbe stato tirare fuori 400mila euro, iscriverla al campionato di serie C e poi farsi da parte. Perché, vedete Mike e Alicia, per fare fallire la Reggiana non avevamo bisogno che venisse qualcuno dalla Pennsylvania. Potevamo tranquillamente farcela da soli. E adesso, per cortesia, fateci un favore. Get off our face. Levatevi di torno. Thanks.