Il giallo |
Cronaca
/

Morto per un malore, autopsia per Luciano Iotti

29 novembre 2017 | 18:56
Share0
Morto per un malore, autopsia per Luciano Iotti

La procura vuole vederci chiaro, evidentemente, su cosa abbia provocato la morte del 47enne. Aperto un fascicolo con le ipotesi di omicidio colposo e morte come conseguenza di altro reato

REGGIO EMILIA – Sarà effettuata l’autopsia sul corpo di Luciano Iotti, il 47enne trovato morto ieri mattina nella casa di accoglienza del Comune Prampolini in via Abate. La procura vuole vederci chiaro, evidentemente, su cosa abbia provocato la morte dell’uomo. Il pm Giacomo Forte, che si occupa dell’indagine, ha aperto un fascicolo con le ipotesi di omicidio colposo e morte come conseguenza di altro reato.

I carabinieri hanno sequestrato la documentazione medica al pronto soccorso dove l’uomo era stato ricoverato in un primo momento dopo il malore. Iotti, come è stato scritto in un primo momento, non era un senzatetto e aveva un’abitazione dove viveva a Casina.

In piazzale Europa era andato lunedì sera per accompagnare una signora del paese montano, secondo quanto ha raccontato un amico a Reggio Sera, aiutandola a portare i bagagli. Poi il malore e il ricovero al pronto soccorso del Santa Maria Nuova. Le dimissioni e l’accoglienza nella casa del Comune, dato che le condizioni dell’uomo sconsigliavano un viaggio fino a Casina. Infine il malore che lo ha ucciso nella notte.

Iotti, secondo quanto ci è stato raccontato, non era un clochard. L’uomo, da giovane, aveva avuto problemi di tossicodipendenza che aveva superato. Originario di Montecchio, si era sposato, aveva avuto tre figli e aveva vissuto e lavorato per circa 25 anni a Correggio dove, fino a tre anni fa, era operaio della ditta Corghi.

La separazione dalla moglie, e altre vicissitudini familiari, gli avevano fatto perdere il lavoro e, da allora, erano iniziate le difficoltà per l’uomo. Ultimamente, tuttavia, in base a quello che racconta chi lo conosce, Luciano aveva trovato alcuni lavoretti da fare e un alloggio a Casina. Bisogna capire, ora, cosa sia successo e cosa abbia provocato la sua morte.