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25 Aprile, Tarquini: “Litigiosità da superare”

25 aprile 2024 | 10:10
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25 Aprile, Tarquini: “Litigiosità da superare”

Il candidato del centrodestra: “Solo guardando avanti si riuscirà ad affrontare i tanti problemi della modernità che affliggono anche la nostra città”

REGGIO EMILIA – “Le reazioni e i commenti a quanto scritto in merito alla celebrazione del 25 Aprile sono la dimostrazione che ancora c’è qualcosa da superare a livello di litigiosità su fronti che storicamente sono contrapposti, ma che oggi hanno lo stesso spirito democratico di rifiuto della violenza, sia di quella che una volta si chiamava violenza fascista e sia di tutte quelle che sono state originate da altri totalitarismi, compreso quello comunista”.

Il candidato del centrodestra, Giovanni Tarquini, interviene per precisare meglio il suo pensiero dopo le polemiche seguite al suo intervento su Instagram in cui faceva gli auguri per il 25 Aprile (lo puoi leggere qui) non pronunciando mai la parola antifascismo.

Scrive Tarquini: “Quindi non c’è una bilancia che pende da una parte o dall’altra quando si parla di violenza. La violenza è da rifiutare sempre e comunque. Storicamente la violenza c’è stata e ha caratterizzato quel periodo del fascismo in episodi che poi – ahimè – si sono ripetuti quando si è arrivati alla Liberazione, perché non dobbiamo dimenticare le violenze che sono state perpetrate da persone che non avevano in sé quei valori di rispetto della persona e di democrazia che invece, fortunatamente, hanno avuto il sopravvento dopo e sono stati sacralizzati nella Costituzione, come ho già detto e scritto”.

E aggiunge: “Pertanto io ritengo che il 25 aprile debba essere festeggiato come un momento di liberazione dai regimi, dai totalitarismi e dalla invasione del nostro territorio da parte di realtà che avrebbero schiacciato quei diritti che invece la Costituzione ha esaltato e che oggi abbiamo il dovere di portare nel futuro, guardando al futuro delle nuove generazioni e dei giovani che hanno il diritto di liberarsi da quell’odio che ancora evidentemente c’è dentro a chi non ha ancora superato psicologicamente e ideologicamente quel drammatico periodo storico”.

Per il candidato del centrodestra “occorre quindi guardare avanti ed è soltanto guardando avanti che si riuscirà ad affrontare i tanti problemi della modernità che affliggono anche la nostra città”.

Continua Tarquni: “Se non si superano le ideologie e le degenerazioni delle ideologie che storicamente ci sono state, e che non possono essere un richiamo alla cultura della paura e del terrore perché quelle situazioni si possano ripetere, si corre il serio rischio di ingessare quelle forze positive che ci sono anche nelle diversità delle opinioni”.

E conclude con un ricordo personale: “Io stesso, che sono nipote di due nonni che hanno due storie completamente diverse, sono la dimostrazione di ciò che affermo: un nonno ha rifiutato di aderire al regime fascista e per la scelta che ha sostenuto è stato allontanato dal posto di lavoro e dalla sua città e si è dovuto trasferire al Nord; l’altro nonno, invece, ha avuto la colpa di obbedire all’ordine di partecipare alla sciagurata campagna di Russia e tornato a casa, proprio il 25 aprile è stato oggetto di violenze inaudite, spogliato di tutti i beni e costretto lui e la sua famiglia ad allontanarsi dal proprio paese e a ricominciare da zero la propria vita con il rischio anche di perderla. Quindi che non mi si venga a dire a me che la violenza sta soltanto da una parte”.