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25 Aprile: Massari, Gazza e Vecchi attaccano Tarquini

24 aprile 2024 | 20:40
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25 Aprile: Massari, Gazza e Vecchi attaccano Tarquini

Il candidato del centrosinistra e il segretario del Pd: “Parla di Costituzione, ma non cita il fascismo”. Il sindaco: “Su Liberazione non c’è equilibrismo lessicale che tenga”

REGGIO EMILIA – Sulla festa della Liberazione Marco Massari, sostenuto dal campo largo del centrosinistra, il segretario del Pd, Massimo Gazza e il sindaco Luca Vecchi attaccano Giovanni Tarquini (supportato dal centrodestra) che ha detto: “La festa del 25 Aprile deve continuare ad essere un fermo richiamo al dovere di liberarsi dal condizionamento che viene prepotentemente imposto da ogni degenerazione ideologica, di qualsiasi parte, per affermare con convinzione l’autodeterminazione della persona, dei suoi diritti e dei suoi doveri nell’appartenenza ad una comunità ricca di valori liberali e di principi di democrazia”.

Massari, in particolare, sottolinea un’altra frase del competitor, in cui afferma che la Costituzione è stata scritta “all’esito di un’odiosa e violenta occupazione straniera del nostro Paese”. Il “dato storico è così distorto da aver creato in me un profondo senso di disagio”, afferma Massari.

“La Costituzione – ricorda il candidato del centrosinistra – nasce dopo la guerra, al termine di un ventennio che passa alla storia come fascismo. Omettere la parola fascismo in un testo o rifiutarsi di definirsi antifascista non fa sparire quel periodo storico, terribile”.

Ugualmente continua Massari, “negare la storia non serve, così come non serve ‘nascondersi’ dietro le violenze perpetrate durante l’occupazione nazista, come se non ci fosse la corresponsabilità di molti fascisti italiani in quell’occupazione”. Insomma, conclude il candidato del centrosinistra “la difficoltà di affrontare la storia del nostro Paese da parte di molti partiti che sostengono Tarquini, così come la sua acrobazia verbale che lo porta a un così macroscopico errore storico, sono segnali allarmanti per la nostra salute democratica”. Perché a Reggio “siamo orgogliosamente antifascisti”.

Rincara la dose il segretario provinciale del Pd Massimo Gazza a cui l’affermazione di Tarquini appare “surreale”. Infatti “ridurre la questione ad una occupazione straniera e mettere di fatto sullo stesso piano partigiani e fascisti come oppressi da un nemico esterno, non è verità storica”, rimarca il segretario.

Anche il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi interviene. “Le campagne elettorali sono frequentemente un contesto di speculazione politica”, concede Vecchi, “ma quando ci si candida alla guida di una città come Reggio non si può ignorare o sorvolare sul significato di certi passaggi storici”, prosegue.

Per il primo cittadino, inoltre, “non c’è nessun equilibrismo lessicale praticabile di fronte al significato del 25 aprile. E soprattutto non offre credibilità politica non trovare la forza di prendere le distanze da certe vicende per il timore di perdere i voti della propria parte politica”. Il civismo, conclude Vecchi, “non è politicamente neutro. E l’impegno politico è sempre una scelta di campo. Quando si incrociano i fatti e i valori che costituiscono l’identità di una comunità occorre il coraggio e la consapevolezza di riconoscerne il significato profondo”.