Tempesta solare, non solo aurore boreali: ma anche rischi globali

6 novembre 2023 | 15:59
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Tempesta solare, non solo aurore boreali: ma anche rischi globali

L’evento di domenica, per fortuna, si è risolto solo in uno spettacolo della natura, ma questi fenomeni possono creare danni molto ingenti

REGGIO EMILIA – L’eccezionale aurora boreale che è stata vista ieri sera nei cieli del nord Italia (e anche nella nostra provincia) è dovuta a una tempesta solare più forte del solito che si è diretta verso la terra. L’esplosione di particelle è arrivata, fra sabato e domenica, a scuotere il campo magnetico terrestre.

I metereologi dello spazio sostengono tuttavia che si tratti di un evento minore e dicono che non si attendono problematiche alle reti elettriche o ai sistemi di comunicazione che, infatti, non ci sono state.

La tempesta è iniziata giovedì quando dal sole si è scatenata una enorme fiamma che ha lanciato un flusso di particelle verso la Terra alla velocità di 4,8 milioni di chilometri all’ora. Per fortuna, quindi, non ci sono stati problemi. Ma eventi di questo tipo non sono da prendere sottogamba e da derubricare semplicemente come uno spettacolare fenomeno atmosferico, dato che potrebbero portare a conseguenze anche piuttosto gravi.

Il 13 marzo 1989, nella regione canadese del Quebec, una violenta eruzione solare provocò una tempesta geomagnetica che mise fuori uso l’intero sistema elettrico della provincia francofona del sudest canadese, lasciando la regione al buio per circa 10 ore. E bisogna considerare che, allora, la tecnologia era molto meno evoluta di oggi.

Se si considera che una tempesta solare può determinare interferenze nei circuiti interni di device di ogni tipo, dagli smartphone ai telefoni di casa alle reti elettriche passando per i sistemi di comunicazione satellitare (Gps in particolare), si può immaginare le conseguenze che potrebbe avere nel 2023 un evento del genere.

Uno dei più potenti eventi solari mai registrati nella storia è stato l’evento di Carrington che si verificò nell’agosto 1859 e colse il mondo di sorpresa, causando aurore polari visibili persino a Napoli, Cuba, e Hawaii. Se riaccadesse oggi causerebbe una crisi su scala globale con danni per migliaia di miliardi di dollari.

L’evento di Carrington fu caratterizzato da un’esplosione solare di classe X, la classe più potente, che generò una grande emissione di massa coronale (CME) dal Sole. Questa CME viaggiò attraverso lo spazio e colpì la Terra, causando una serie di effetti noti come una tempesta geomagnetica.

Gli effetti dell’evento di Carrington, anche allora, inclusero l’illuminazione dei cieli notturni in luoghi molto inusuali, causata dall’interazione delle particelle solari con l’atmosfera terrestre. Inoltre, la tempesta geomagnetica disturbò le reti di telegrafo dell’epoca, causando interruzioni nella comunicazione elettrica a lunga distanza. Alcuni operatori di telegrafo riferirono di essere stati in grado di trasmettere messaggi anche dopo aver scollegato le batterie, a causa dell’energia indotta dalla tempesta solare.

Eventi simili, se si verificassero oggi, potrebbero avere un impatto significativo sulle moderne infrastrutture elettriche, delle comunicazioni e dei satelliti in orbita intorno alla Terra. Pertanto, la ricerca e il monitoraggio delle tempeste solari sono diventati molto importanti per la sicurezza moderna.