Mosul, la vita delle donne sotto lo stato islamico

1 febbraio 2017 | 07:00
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DIBAGAH (Iraq del Nord) – “Se non smetti di piangere, uccido anche te e i tuoi figli”. Siamo in un villaggio a sud di Mosul e la donna che ci sta raccontando la sua storia ha fra le braccia il marito agonizzante. E’ un poliziotto iracheno e un soldato dell’Isis lo ha appena ferito mortalmente davanti ai suoi due figli. Dice la donna: “E’ tornato indietro e gli ha sparato in mezzo agli occhi”. Aisha (usiamo un nome di fantasia per tutelare la donna come faremo per tutte le altre, ndr) racconta questa storia nella sua tenda nel campo di Dibagah, una cinquantina di chilometri a sud di Erbil, dove vivono circa trentamila profughi fuggiti da Mosul e dai villaggi intorno.

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