Intervista a Giovanni Lindo Ferretti

4 settembre 2015 | 19:03
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REGGIO EMILIA – “Il teatro, al di là di certe spettacoli, penso a quelli dei Raffaello Sanzio, è fortemente legato alla qualità tecnica. Se togli l’illuminazione, buona parte del teatro odierno sparisce. Io, invece, sono poco affascinato dalle meraviglie tecnologiche. Trovo che un’iniezione di barbarie faccia bene al teatro. E’ un’iniezione di carne, vitale”.

Giovanni Lindo Ferretti “signore delle parole”, spiega così la sua idea di teatro barbarico. Per comprenderla i reggiani avranno a disposizione tre giorni, l’11, il 12 e 13 settembre (inizio alle 19), nel Chiostro grande di San Pietro, dove si terrà il nuovo allestimento di “Saga. Il canto dei Canti”, opera equestre di Giovanni Lindo Ferretti, messa in scena dalla Corte transumante di Nasseta, libera compagnia di uomini cavalli e montagne.

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