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Zamboni, un’orazione per gli artisti reggiani scomparsi

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Il 21 settembre
Dalle 20,30
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Evento concluso

Al Valli, il 21, alle 20.30, inaugura l’undicesima edizione del Festival Aperto di Reggio Emilia, a cura della Fondazione I Teatri

Zamboni, un’orazione per gli artisti reggiani scomparsi

REGGIO EMILIA – “Il richiamo degli scomparsi”, di Massimo Zamboni, al Teatro Municipale Romolo Valli, il 21 settembre 2019, alle 20.30, inaugura l’undicesima edizione del Festival Aperto di Reggio Emilia, a cura della Fondazione I Teatri. Un progetto in esclusiva in cui Massimo Zamboni si misura con la dimensione teatrale. Con inedite collaborazioni, fra cui quella con il regista Fabio Cherstich, e un’orchestra composita, costituita all’uopo per canzoni antiche e recenti che diventano nuove.

Gli artisti scomparsi di Reggio Emilia compongono un pantheon dello spirito emiliano, del suo cuore profondo, dove “sembra che il sangue circoli più rapido”.

Sede dello spettacolo è il Teatro Municipale Valli, splendida sala all’italiana di ori e velluti; l’impianto visivo e la regìa sono di Fabio Cherstich, giovane e affermato sia nella prosa che nel teatro musicale. Un grande palcoscenico, scene e video, la scena popolata di musicisti e di “prime parti” ospiti, una drammaturgia del ricordo dove si alternano scomparsa e riapparizione.

Si tratta di un “orazione con orchestra” come recita il sottotitolo, di un concerto scenico dall’inedito cast: oltre a Zamboni, i cantanti Nada, Ginevra Di Marco, Vasco Brondi, Murubutu, Marina Parente; i poeti – e nell’occasione lettori – Aldo Nove ed Emilio Rentocchini. E un intervento video di Flavia Mastrella e Antonio Rezza. Un intersecarsi di voci fra canzoni tratte dal repertorio di Zamboni, CCCP, CSI e letture degli autori presenti e di quelli scomparsi; una grande compagine orchestrale composta dall’Orchestra della Riapparizioni (15 chitarre), da L’Usignolo (7 fiati) e dalla band di Zamboni, per arrangiamenti originali inediti; i filmati di Piergiorgio Casotti.

Ma chi sono gli Scomparsi? Le parole di Cesare Zavattini e Silvio D’Arzo, di Corrado Costa, Pier Vittorio Tondelli, Antonio Ligabue e Alcide Cervi, il canto di Giovanna Daffini e Augusto Daolio. Gli artisti dell’immagine, Luigi Ghirri, Pietro Ghizzardi, Umberto Tirelli, Achille Incerti, Marisa Bonazzi, Serafino Valla.

Poi Tienno Pattacini, Romolo Valli, Serge Reggiani, Lucia e Otello Sarzi. O, immergendoci nella storia, Gaetano Chierici, Maria Melato, Ludovico Ariosto, Matteo Maria Boiardo…

Lo spettacolo inaugura il Festival Aperto, della Fondazione I Teatri Reggio Emilia: un festival di musica, teatro, danza e visioni, dedicato alla contemporaneità. Dal 21 settembre al 26 novembre 2019 si svolgeranno, nei tre teatri Valli, Ariosto e Cavallerizza, 31 tra concerti e spettacoli, nove prime, dieci tra produzioni e coproduzioni.