Teatro Valli, va in scena una Bohème under 35

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Dal 2 maggio al 4 maggio
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Evento futuro

Venerdì e domenica uno spettacolo di giovanissimi diretti dalla regista e costumista Marialuisa Bafunno

Teatro Valli, va in scena una Bohème under 35

REGGIO EMILIA – Bohème è l’opera che Giacomo Puccini dedica alla gioventù, ai sogni e all’amore: venerdì 2 maggio (ore 20) e in replica domenica 4 maggio (ore 15.30) sarà in scena al Teatro Municipale Valli con un nuovo allestimento coprodotto da Teatro Regio di Parma, OperaLombardia e I Teatri di Reggio Emilia, firmato dalla regista e costumista Marialuisa Bafunno, dalla scenografa Eleonora Peronetti, dal light designer Gianni Bertoli e dal coreografo Emanuele Rosa, vincitori del bando rivolto a team creativi under 35, realizzato dal circuito di OperaLombardia, in collaborazione con Opera Europa, con il sostegno di Ministero della Cultura.

Un vecchio, in un angolo del palcoscenico, appoggia sul suo scrittoio una scatola di latta impolverata. La apre, ne estrae una cuffietta rosa e comincia a ricordare. La scena si apre sulla poverissima soffitta, dove Rodolfo, Marcello, Colline e Schaunard vivono in uno spazio di aggregazione, un misto tra laboratorio, studio e loft e coltivano il sogno di una vita condivisa, in balìa del presente e di tutte le sue contraddizioni. I personaggi rappresentano degli “archetipi” del nostro tempo: Marcello è uno street artist che affigge stencil e si trova irresistibilmente attratto da Musetta, un’aspirante ballerina influencer. Colline, oltre a studiare filosofia all’università, si impegna attivamente in un collettivo ambientalista, mentre Schaunard, violinista di giorno, sogna di esibirsi come drag queen di notte. Il giovane Rodolfo è la figura più romantica del gruppo, affascinato da un’idea nostalgica del passato.

boheme

Marialuisa Bafunno, regista, la vede così: “Ognuno di loro (i ragazzi) si scontra, a modo suo, con una profonda paura che attraversa l’intera opera, diventando il simbolo di un’intera generazione. È la paura del futuro, un sentimento che permea ogni scelta dei protagonisti, sempre alla ricerca del proprio posto nel mondo e della propria strada. In un mondo che spesso sembra ostile e pronto a sabotarli, questa paura offusca le menti e annebbia i giudizi. La neve cade e si posa sui ricordi di un Rodolfo ormai anziano, che affronta solitario il lungo cammino per perdonarsi il grave errore della gioventù: non essere stato vicino alla persona amata nel momento del bisogno. Nel frattempo, tenta disperatamente di cambiare il suo passato, ma non perde l’occasione di accarezzare ancora una volta la sua dolce Mimì. Resta solo uno spazio addobbato a festa dalla sera precedente, qualche bottiglia vuota, un mucchio di neve e la fine di un’epoca”.

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“L’azione di Bohème è rapida e musicalmente legata da una serie di temi conduttori che creano la struttura e tengono insieme la storia – scrive il direttoreRiccardo Bisatti. Nell’affrontare una partitura così complessa è necessario innanzitutto partire dal meraviglioso libretto di Illica e Giacosa e successivamente immergersi nelle dettagliatissime indicazioni offerte da Puccini stesso. Il compositore è meticolosissimo nell’indicare le varie sfumature (…) che il direttore ha il compito di far risaltare in tutta la loro potenza ed intensità. Un’opera caratterizzata non solo dalla tragedia, ma anche dalla commedia; numerosi sono gli episodi in cui il pubblico si lascia andare alla risata nel vedere le azioni dei personaggi (…) Quando ho affrontato per la prima volta un capolavoro come questo è stato per me un sogno che si è realizzato. Scoprire ogni dettaglio con i cantanti e la regista, un lavoro entusiasmante che si può realizzare solo con un vero gioco di squadra e puro amore verso il teatro”.