Silent, visioni al limite della percezione

Date Evento
Il 4 novembre
Dalle 20.30
Date Evento
Ingresso

Evento concluso

Sabato 4 novembre, teatro Cavallerizza, ore 20.30 la prima assoluta per ensemble vocale di persone sorde, soprano, voce maschile, percussione e live electronics

Silent, visioni al limite della percezione

REGGIO EMILIA – Silent è forse uno degli appuntamenti più interessanti di questo festival Aperto: la prima assoluta, in scena al Teatro Cavallerizza sabato 4 novembre, ore 20.30, è davvero un viaggio musicale ai limiti della percezione, come recita il sottotitolo, in virtù della presenza di un ensemble vocale costituito da persone sorde, a fianco dei solisti.

Con Silent Gabriele Marangoni, ideatore e compositore, sperimenta e indaga regioni di elettroacustica estrema, all’interno dell’opera è stata progettata una struttura sonora frequenziale al di sotto della soglia di udibilità dell’uomo che lavora sulla percezione fisica e cerebrale del suono arrivando a frequenze di 4 Hz dove è il corpo a percepire il suono e non l’udito.

Si tratta di una coproduzione Fondazione I Teatri / Festival Aperto, Secret Theater Ensemble, Tempo Reale in collaborazione con Ente Nazionale Sordi – Sezione di Reggio Emilia.

L’intera platea del Teatro Cavallerizza verrà trasformata in un corpo vibrante e risonante mediante l’utilizzo di un sistema di diffusione sonora Infra-woofer che, posto al di sotto della platea, permetterà a tutto il pubblico presente (udente e non udente) di vivere fisicamente l’esperienza di Silent fortemente connessi con gli artisti sul palco.

I 10 sordi dell’ensemble vocale invece interagiranno con il suono (sia quello prodotto da loro e dai solisti sia quello generato dal live elctronics) mediante delle superfici vibranti appositamente progettate e realizzate. Queste superfici vibranti costituiscono un sistema tecnologico in grado di ampliare ed espandere in real time tutti i suoni prodotti dall’ensemble vocale sotto forma di vibrazione. Sarà così possibile per i membri dell’ensemble aver la percezione del suono prodotto, della sua manipolazione e altresì creare un dialogo espressivo e “musicale” con i membri stessi dell’ensemble e con i solisti.

“La scrittura di Silent è sempre più un viaggio misterioso verso l’ignoto ed il solo immaginato, nessuna rete, nessun riscontro – scrive Gabriele Marangoni – un’opera sonora concepita con chi e per chi non può sentire i suoni ma che può viverne l’esperienza fisica.”