Teatro

Leo Gullotta in “Pensaci Giacomino” di Pirandello

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Dal 8 novembre al 10 novembre
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Ingresso
EVENTO A PAGAMENTO

Evento concluso

In scena l’8-9-10 novembre al Teatro Valli. Sabato l’attore protagonista incontrerà il pubblico (ore 18 Ridotto del Teatro Valli)

Leo Gullotta in “Pensaci Giacomino” di Pirandello

REGGIO EMILIA – La stagione di prosa della Fondazione I Teatri inizia venerdì 8 novembre, ore 20.30, al Teatro Valli (repliche sabato 9, ore 20.30 e domenica 10 novembre, ore 15.30) con “Pensaci, Giacomino”, il testo di Luigi Pirandello, interpretato da Leo Gullotta, attore tra i più celebri del teatro italiano, qui diretto da Fabio Grossi.

Leo Gullotta racconterà lo spettacolo e si racconterà sabato 9 novembre, alle ore 18.00 al Ridotto del Teatro Municipale Valli, nel corso di un incontro con il pubblico (ingresso libero) condotto da Massimo Marino.

“Pensaci, Giacomino” nasce in veste di novella del 1915 per poi avere la sua prima edizione teatrale, in lingua, nel 1917. Tutti i ragionamenti, i luoghi comuni, gli assiomi pirandelliani sono presenti in questa opera. Un testo di condanna, condanna di una società becera e ciarliera, dove il gioco della calunnia, del dissacro e del bigottismo è sempre pronto ad esibirsi.

La storia racconta di una fanciulla che rimasta incinta del suo giovane fidanzato non sa come poter portare avanti questa gravidanza, il professore Toti pensa di poterla aiutare chiedendola in moglie e potendola poi così autorizzare a vivere della sua pensione il giorno che lui non ci sarà più. Naturalmente la società civile si rivolterà contro questa decisione anche a discapito della piccola creatura che nel frattempo è venuta al mondo. Finale pirandelliano pieno di amara speranza, dove il giovane Giacomino prenderà coscienza del suo essere, del suo essere uomo, del suo essere padre e andrà via da quella casa che lo tiene prigioniero, per vivere la sua vita con il figlio e con la giovane madre.

Leo Gullotta, attore tra i più celebri del teatro italiano, aggiunge un altro ruolo pirandelliano alla sua straordinaria carrellata di interpretazioni. “Del professore Toti porto in scena la condizione dell’anziano come la intendiamo oggi, non la vecchiaia. Un uomo certo avanti negli anni ma non spento, tanto egocentrico quanto anticonformista e autentico paladino dei valori”.