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Il festival Aperto continua con “Un teatro è un teatro”

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Il 25 settembre
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Ammaliante e poetico, lo spettacolo di OHT, con regia di Filippo Andreatta e la musica di Davide Tomat. Al Teatro Ariosto sabato 25 settembre ore 18 e 21.30

Il festival Aperto continua con “Un teatro è un teatro”

REGGIO EMILIA – “Un teatro è un teatro è un teatro è un teatro”, in scena al Festival Aperto sabato 25 settembre alle 18 (replica alle 21.30) al Teatro Ariosto è un omaggio al teatro per quello che è. In questo nuovo lavoro di OHT, Office for a Human Theatre, con regia e scena di Filippo Andreatta, il palcoscenico si spoglia e lo spettacolo sparisce, si sottrae e non racconta nulla. Al centro del lavoro c’è un vuoto, un’assenza che permette l’emersione di qualcosa che conosciamo ma che non sappiamo più vedere. Privando il palco e la materia che lo abita di significati precostituiti, OHT omaggia il teatro per quello che è: un teatro è un teatro è un teatro è un teatro.

Ammaliante e poetico, lo spettacolo – coprodotto da Festival Aperto / Fondazione I Teatri – torna ai fondamentali della scena riscoprendo gli elementi della macchina teatrale. Niente attori, ma quinte, cieli, fondali, luci, americane, contrappesi. Prima tutto bianco e nero, poi fari, come occhi che guardano, poi i colori, fino al trionfo dei fondali barocchi.

Il progetto è nato in un momento in cui la situazione pandemica ha messo a nudo l’intero comparto culturale: dall’osservazione di questa fragilità, un teatro è un teatro è un teatro è un teatro dà continuità alla ricerca artistica di OHT sul paesaggio, spostando sul paesaggio teatrale con tutti i suoi elementi, coinvolgendo chi partecipa attraverso la componente emotiva tipica dello stare insieme nel rito laico del teatro. Il palco diventa in questo modo barocco, spostando l’attenzione dalla centralità dell’essere umano verso le sue relazioni con il paesaggio, in questo caso quello teatrale.

A rendere questo possibile, accompagnando il viaggio tra gli elementi della scena, è la musica scritta da Davide Tomat, compositore, musicista e sound designer: il suono, insieme all’assenza di parole, sarà un invito a tralasciare la ricerca razionale di senso e a lasciarsi piuttosto trasportare nel mondo effimero del teatro.