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Festival Aperto, Sonora Desert: fra meditazione, installazione e performance

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Dal 21 ottobre al 25 ottobre
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EVENTO A PAGAMENTO

Evento concluso

Al centro dell’esperienza di Muta Imago – in prima assoluta Teatro Ariosto nei giorni 21, 22, 24 e 25 ottobre – un ambiente di vibrazioni sonore, luminose e cromatiche, in dialogo con le musiche appositamente composte da Alvin Curran

Festival Aperto, Sonora Desert: fra meditazione, installazione e performance

REGGIO EMILIA – Muta Imago – compagnia teatrale guidata da Claudia Sorace, regista, e Riccardo Fazi, drammaturgo e sound designer – dà vita a Sonora Desert, a cavallo tra installazione, concerto e performance, ispirato a un viaggio compiuto nel Deserto di Sonora, uno dei più vasti deserti americani, situato tra l’Arizona e il Messico.

In prima assoluta al Teatro Ariosto e nell’ambito del Festival Aperto, Sonora Desert (mercoledì 21, giovedì 22 e domenica 25 ottobre ore 18.30 – 20 – 21.30 e sabato 24 ottobre (ore 20 e ore 21.30) e un’esperienza percettiva condivisa che permette ai visitatori di esplorare e confrontarsi con la propria immaginazione, i propri ricordi e le proprie aspettative future.

A partire dal diario del viaggio attraverso questo luogo mitico, Sonora Desert fa incontrare l’indagine sulla natura del tempo di Muta Imago con le ricerche compiute in America negli anni ‘60 sul rapporto tra vibrazioni e stati di coscienza. Un luogo vissuto tra sonno e veglia, che invita il pubblico a sperimentare una dimensione liminale del sé. Un ambiente di vibrazioni sonore, luminose e cromatiche, in dialogo con le musiche appositamente composte da Alvin Curran, mette il pubblico in relazione profonda con la realtà di un mondo dove il tempo e l’io tendono a fondersi fino a scomparire.

“Può un progetto artistico aiutarci a sovvertire la nostra percezione quotidiana del tempo? Come creare un’esperienza che possa ricollocarci in relazione all’infinitamente grande e all’infinitamente piccolo, al passato più remoto e a ciò che deve ancora accadere? Cosa significa provocare attraverso un’operazione artistica i limiti della nostra concezione e percezione abituale dello scorrere del tempo? Al centro dell’esperienza c’è una partitura di vibrazioni sonore, luminose e cromatiche, costruita per mettere lo spettatore in relazione profonda con la realtà di un mondo dove il tempo, come afferma la fisica teorica, non esiste e dove tutto vive nel qui e ora. Il desiderio è quello di ripristinare la vertigine di un’ampia percezione dello spazio-tempo per riportare allo stato di meraviglia quella particolare condizione naturale che chiamiamo “il nostro essere nel mondo””. (Muta Imago)

Obbligo di prenotazione e di ritiro dei biglietti alla Biglietteria del Teatro Municipale Valli, in orario di apertura poiché non è previsto il servizio di biglietteria presso il luogo dello spettacolo. Lo spettacolo è potenzialmente dannoso per persone portatrici di pacemaker e che soffrono di epilessie.