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Al Valli la Die Deutsche Kammerphilharmonie Bremen

Date Evento
Il 17 novembre
Dalle 20,30
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Ingresso

Evento concluso

Venerdì una delle orchestre più celebrate d’Europa darà il via alla Stagione dei Concerti con una serata tutta incentrata sulle differenti personalità musicali di Mozart, Schumann e Mendelssohn

Al Valli la Die Deutsche Kammerphilharmonie Bremen

REGGIO EMILIA – La Die Deutsche Kammerphilharmonie Bremen, tra le più prestigiose e coinvolgenti orchestre nel panorama musicale internazionale, diretta da Vladimir Jurowski, e con Alexander Melnikov al pianoforte, dà inizio alla stagione concertistica della Fondazione I Teatri di Reggio Emilia venerdì 17 novembre alle ore 20.30 al Teatro Municipale Valli. In programma, la Sinfonia n. 32 in sol maggiore KV 318 di Mozart, il Concerto per pianoforte e orchestra in la minore op.54 di Schumann e la Sinfonia n. 3 in la minore op. 56 “Scozzese” di Mendelssohn.

Mozart e Schumann sono personalità piuttosto lontane fra loro, quasi opposte: quanto fluente, cristallino, è il primo, tanto il secondo è tormentato e intellettuale – incarnazioni, diversamente geniali, dello spirito musicale classico e di quello romantico. La Sinfonia K 318 cade in una fase storica di crescita e innovazione del discorso sinfonico, da intrattenimento a mezzo espressivo e costruttivo – una trasformazione cui Mozart contribuisce con la sua zampillante immaginazione tematica e strumentale.

Viceversa il Concerto op. 54 è un parto protratto, complesso, ambiguo. Denso e di grande intensità psicologica, è stato definito il più romantico di tutti i concerti pianistici e, secondo le parole di Schumann, “qualcosa a metà fra sinfonia, concerto e grande sonata”: qualcosa cioè che rompe i confini fra i generi codificati in nome dell’espressione individuale.

Mendelssohn sta a metà strada fra le due personalità: forse più vicino a Mozart per indole, e più vicino a Schumann per scelta. La Sinfonia n. 3, scritta dopo un viaggio in Scozia, testimonia questa posizione ambivalente, fra il dominio ferreo, e classicistico, della forma e la sensibilità pienamente romantica che lega la creazione all’esperienza del viaggio, alla scoperta di miti originari, di cui la terra scozzese è simbolo ideale.