Nascondere la recessione: uno tsunami di liquidità
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Nascondere la recessione: uno tsunami di liquidità

14 gennaio 2020 | 0:5



REGGIO EMILIA – Sembra essere passato relativamente poco tempo dall’annuncio di mezz’estate della Fed, la Banca centrale americana, che poneva per il 2020 un rischio recessione di oltre il 30%. Le scadenze fiscali di fine anno erano lontane e si poteva cedere al gusto di provocare qualche allarmismo, mettere un po’ di fretta alle banche e, in generale, vedere la corsa all’oro continuare.

Dall’inizio del 2019 all’estate dello stesso anno, infatti, il valore dell’oro, il metallo-salvagente per eccellenza, aveva visto un’impennata di ben 14 punti percentuali.
Il gioco, tuttavia, si è fatto pericoloso: mancano pochi mesi alle scadenze fiscali di fine 2019 e iniziare con pessimi risultati rappresenta il modo migliore per far salire la possibilità che il 2020 si trasformi a tutti gli effetti in un anno nero per l’economia statunitense.

Una soluzione che non fa contento nessuno
Una soluzione, quella d continuare con gli allarmismi, che, chiaramente, non avrebbe fatto contento nessuno. Da un lato vi è un’economia ancora scombussolata da una disastrosa guerra commerciale con il secondo (o il primo) colosso mondiale della produzione di merci e servizi, dall’altro un presidente lunatico che ha rischiato grosso in più occasioni.

A prescindere dal fatto che le elezioni di novembre 2020 apparentemente hanno un solo risultato sicuro, la perdita della poltrona da parte del Tycoon, l’obiettivo a breve termine del Presidente americano pare essere quello di riuscire ad arrivare al nuovo anno.

La parte del nemico del popolo americano, dopo la Corea del Nord e la Cina, stavolta tocca recitarla alla Fed: nei recenti comunicati che Trump ama fare su Twitter vi è l’accusa alla Fed di non tagliare a sufficienza i tassi di interesse, andando a danneggiare l’economia del paese.

Uno tsunami di liquidità
La risposta sarebbe già pronta: la Fed si appresta a inondare il mercato americano di liquidità. Sono già pronti i piani che verrebbero attuati dall’inizio di Novembre:

  • Immediato aumento del Repo, piano di assistenza agli enti finanziari che non riuscirebbero altrimenti a mantenere le scadenze fiscali, a 75 miliardi di dollaro.
  • Taglio del costo del denaro di 25 punti base, con relativo spostamento dei tassi di interesse dall’intervallo tra 2% e 1,75% a quello 1,75% e 1,5%;
  • Acquisto di titoli a breve scadenza per sei mesi, per un totale di 60 miliardi di dollari investiti.
  • Aumento del REPO nei prossimi mesi da 75 miliardi a 120 miliardi;

Si tratta di una vera e propria inondazione di moneta. L’obiettivo? Sicuramente quello palese ma inufficiale è mascherare un aumento della percentuale del rischio di retrocessione. Con il resto del mondo che non naviga nell’oro, specialmente con l’enorme problema Brexit che ancora non vede una soluzione, il tentativo disperato di ridare credito al mercato americano non poteva che creare ancora più confusione.

Forex Market: difficile orientarsi
La prima e più importante conseguenza di questa gigantesca operazione della FED è stata quella di confondere ancor di più i già preoccupati investitori che operano sul Forex Market: una simile iniezione di denaro non poteva lasciare i mercati indifferenti e le principali coppie di valute ne sono state affette.

Se la domanda riguarda le operazioni da condurre in futuro, si tratta di un interrogativo diffuso e difficilmente risolvibile con una risposta univoca. Raramente si è guardato all’inizio dell’anno con tale incertezza, e sembra che il 2020 non potrebbe dare la risposta che molti si attendono.

Una cosa è sicura, sarà un anno esplosivo per i mercati, in negativo o in positivo. Un anno in vista del quale sarà meglio premunirsi. Per farlo nulla è meglio che porsi in ascolto di chi sta studiando il terreno da anni con eccellenti risultati. Si tratta, ovviamente, di GuidaTradingOnline.NET, uno dei pochi siti che ancora riescono a far chiarezza in mezzo a tutta questa baraonda.