Cos’è il diritto alla riparazione e quali vantaggi comporta
| ARTICOLO SPONSORIZZATO

Cos’è il diritto alla riparazione e quali vantaggi comporta

1 luglio 2021 | 18:8



REGGIO EMILIA – Il diritto alla riparazione è una norma entrata in vigore dal 1° marzo 2021, che ha l’obiettivo di inaugurare un filone virtuoso di produzione e riparazione di elettrodomestici e schermi tv, evitando così la sostituzione anticipata di apparecchi elettronici con nuovi modelli.

La legge obbliga infatti le aziende a fornire con maggiore semplicità ai centri di assistenza e ai consumatori i ricambi per i loro modelli e quindi, in caso di rottura o malfunzionamenti, basterà rivolgersi al professionista per la riparazione di elettrodomestici a Reggio Emiliaper riparare il proprio elettrodomestico, riducendo così le attese e il rischio di doverlo sostituire per mancanza di ricambi o per i costi troppo elevati, cosa che succede ancora molto spesso. Le aziende saranno inoltre invitate a consentire gratuitamente l’accesso agli aggiornamenti software degli elettrodomestici, per evitare rallentamenti a dispositivi ancora nuovi e non costringere il cliente a sostituire
l’elettrodomestico per una precoce obsolescenza.

Riduzione dei RAEE
I vantaggi che la legge sul diritto alla riparazione crea sono numerosi, anche perché inaugura un percorso di sensibilizzazione e contestualmente di intervento per scoraggiare la produzione di RAEE, ossia i rifiuti elettronici, che stanno letteralmente soffocando il pianeta. L’Europa ha infatti il triste primato di paese che produce il maggior numero di RAEE al mondo, con una produzione di 16,2 kg a testa in un anno, generando spese
enormi per lo smaltimenti e consistenti emissioni nell’ambiente determinate dalla produzione di nuovi dispositivi. L’obiettivo è creare un’economia totalmente circolare che ponga al centro il recupero e la riproduzione, limitando al massimo le nuove produzioni.

Lunga vita agli elettrodomestici
Il vantaggio più immediato è tuttavia l’allungamento della vita degli elettrodomestici, che vengono sostituiti con troppa facilità, sia per mancanza di ricambi sia per i costi altissimi di riparazione. Con l’obbligo invece di rendere facilmente reperibili i ricambi a 7-10 anni dalla produzione dell’elettrodomestico, si fa un grande passo avanti nella tutela dell’obsolescenza programmata, ossia la calcolata produzione di dispositivi elettrici ed elettronici con una durata limitata. Il fenomeno è stato riscontrato su diversi elettrodomestici e si è diffuso molto soprattutto per gli smartphone e i pc, che a pochi anni di vita diventano di fatto inservibili. Al momento, il diritto alla riparazione non riguarda purtroppo telefoni cellulari e computer, ma si spera che presto possa estendersi a tutti i dispositivi elettronici per evitare la pratica scorretta. Il contrasto all’obsolescenza programmata produce un ritorno importante in termini economici, con una riduzione delle spese per i singoli cittadini, che non dovranno sostituire in pochi anni i loro elettrodomestici e dispositivi elettronici, e anche un guadagno in benessere, perché si inquina meno.

Riparazione e fai da te
La legge sul diritto alla riparazione introduce anche l’obbligo per le aziende di fornire indicazioni chiare e piccoli pezzi di ricambio per favorire anche le piccole riparazioni. È questo un aspetto molto vantaggioso per il consumatore, che potrà così allenarsi con il fai da te in maniera più semplice e recuperare magari dispositivi che considerava da cestinare. Sono tutte aperture importanti ad una nuova idea del riciclo e del riuso volta a limitare il più possibile la produzione di rifiuti.