Acquascooter: ecco cosa c’è da sapere
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Acquascooter: ecco cosa c’è da sapere

30 maggio 2020 | 12:22



REGGIO EMILIA – Ci sono una serie di norme da rispettare per condurre una moto d’acqua e per i trasgressori sono previste pesanti sanzioni.

Durante il periodo estivo non di rado è possibile vedere piccoli e potenti mezzi motorizzati planare sulle onde, occupati da una, massimo due persone. Non si tratta di motoscafi ma di acquascooter, la versione acquatica delle moto. Questi natanti da diporto sono utilizzati anche dalle forze dell’ordine per controllare le coste e i bagnanti, nonché da altro personale adibito al soccorso poiché è un mezzo agile e veloce che consente un rapido intervento.

Ma le moto d’acqua sono anche un mezzo diverte, spensierato, capace di trasformare una vacanza da bella in fantastica. Tutti possono guidare un mezzo del genere? Ci sono dei limiti da rispettare? Delle restrizioni? I trasgressori di eventuali norme come vengono puniti e sanzionati? Se questi o altri sono i vostri dubbi o curiosità, vi invitiamo a leggere fino in fondo il nostro articolo perché è qui che troverete le informazioni che state cercando.

La patente nautica è necessaria
Per mettersi alla guida di un acquascooter, indipendentemente dalla potenza, è imprescindibile il conseguimento della patente nautica che certifica una serie di cose importanti, ovvero, che il conducente è a conoscenza delle norme che regolano la navigazione che sono a tutela dei bagnanti e delle imbarcazioni. La patente certifica anche che il guidatore è capace di controllare il mezzo.

Una patente nautica vale l’altra? No, proprio come per i mezzi su gomma, anche per i natanti è di diversi tipi. Nel caso specifico dell’acquascooter bisogna essere in possesso della patente A, ovvero quella per i mezzi inferiori ai 4 metri di lunghezza. L’esame è composto da due prove orali e una pratica e sono ammessi solo i maggiori di 18 anni. Pensate che la sanzione per chi è sorpreso alla guida di un acquascooter senza essere in possesso della patente, va da 2.100 euro fino a 8.263 euro. La domanda per il conseguimento della patente nautica può essere presentata alla Motorizzazione Civile o agli uffici marittimi a seconda che sia la versione per guidare entro le 12 miglia dalla costa oppure per quella senza limiti.

Da dove si parte
Molti credono che una moto d’acqua possa partire direttamente dalla spiaggia, anche perché magari capita di venderle stazionate sul bagnasciuga, ma se vi capita di vedere un’auto parcheggiata in doppia fila non significa che si tratti di una pratica consentita. Lo stesso vale per le moto d’acqua che devono rispettare determinate condizioni per il varo, l’alaggio la partenza e naturalmente anche per l’approdo. In altre parole, ci si può mettere in navigazione con una moto d’acqua solo salpando da porti dotati delle apposite strutture, ovvero, dei cosiddetti corridoi di lancio autorizzati. Lo stesso vale per l’approdo, che naturalmente può essere anche in altro porto.

La sicurezza
Gli acquascooter devono tenersi a una distanza minima di 500 metri dalla spiaggia, tale limite scende a 300 metri per le coste a picco. Quanto alla distanza massima consentita dalla costa, è di 1 miglio. Avvicinarsi a bagnanti e al bagnasciuga è molto pericoloso. Le zone di mare riservate ai bagnanti non possono essere attraversate neanche spegnendo il motore.

Non è possibile navigare nei pressi di porti e canali fatta eccezione per partenza, arrivo e per recarsi agli impianti di rifornimento. È vietata la navigazione in quegli specchi d’acqua che per motivi igienici e/o sanitari sono interdetti alla balneazione. Il conducente deve indossare i previsti dispositivi di sicurezza, nello specifico, casco, giubbotto di salvataggio e scarpe in neoprene.

Documenti da esibire
Può capitare di essere fermati dalle autorità marittime, dunque guardia costiera, guardia di finanza o polizia che oltre alla patente chiederanno l’esibizione del certificato di uso del motore e dichiarazione di potenza (sono previste sanzioni da 50 a 500 euro) e della copertura assicurativa di responsabilità verso terzi (sequestro amministrativo del mezzo e multa da 241 a 841 euro per chi n’è sprovvisto).

Per gli assistenti bagnanti
I bagnini possono servirsi degli acquascooter per il salvataggio dei bagnanti a patto che si rispettino alcune condizioni. Innanzitutto va fatta una comunicazione scritta alla Capitaneria di porto più vicina, il conducente deve essere in possesso della patente nautica e deve essere accompagnato da una persona abilitata al salvataggio. L’acquascooter non può essere destinato ad altri usi e su lati deve recare la scritta “salvataggio”, questa deve essere di colore rosso. La moto d’acqua, inoltre, deve essere provvista di una barella omologata. Va sostata in prossimità della battigia.

Lavaggio
Ci sono restrizioni anche per alcune comuni pratiche il lavaggio, in particolare l’acquascooter non può essere lavato con detersivi o prodotti inquinati. Sono vietati oli lubrificanti.