Per l’ente di piazza Prampolini il valore delle quote “è troppo basso”: la prima udienza è fissata l’8 gennaio del 2026
REGGIO EMILIA – Non c’è accordo tra i Comuni reggiani e la società Piacenza infrastrutture sul valore delle quote che gli enti locali vogliono dismettere. E la questione finisce davanti ad un giudice del Tribunale di Bologna (sezione specializzata in materia di imprese) con prima udienza fissata l’8 gennaio del 2026.
Si legge in un provvedimento degli uffici del Comune di Reggio Emilia, datato 3 novembre, che ricorda come la stessa amministrazione (più le altre della provincia) detengono in totale il 40% delle quote di Piacenza Infrastrutture spa che gestisce le reti idriche del territorio piacentino. Il Consiglio comunale di Reggio, nel 2017, aveva deciso di disfarsi della partecipazione ritenuta non più “rispondente alle finalità istituzionali” di piazza Prampolini.
Nel 2018, anche per conto degli altri Comuni, era stato così emanato un avviso a manifestare interesse all’acquisizione delle quote, andato poi deserto. Inoltre, a seguito dell'”esito negativo” della successiva trattativa diretta con il Comune di Piacenza, i Comuni reggiani hanno deliberato il recesso societario, approfittando della mancata proroga della scadenza del termine per l’esercizio del recesso, non più approvata dal Governo.
Di nuovo l’assemblea di sala del Tricolore, nel 2022, ha quindi confermato la dismissione delle quote di Piacenza Infrastrutture attraverso l’esercizio del recesso e avviato il relativo iter, nell’ambito del quale sono stati nominati tre professionisti per la stima del valore delle quote azionarie detenute dai Comuni reggiani.
Il valore di recesso delle quote dovuto è stato stimato in 734.000 euro, di cui 406.000 spettanti al Comune di Reggio (che detiene il 22,1% delle azioni). L’importo comunicato è stato però ritenuto dagli uffici di piazza Prampolini “considerevolmente al di sotto del valore iscritto nel bilancio comunale, valore quest’ultimo correttamente contabilizzato col metodo del patrimonio netto sulla base dei principi contabili in vigore per gli enti locali”. Pertanto il Comune ha “ritenuto di non condividere le risultanze della relazione di stima” e di “contestare conseguentemente il valore di rimborso”.
A giugno del 2024 è stato poi chiesto al Tribunale di Piacenza di nominare un arbitro che definisse la controversia, istanza che è stata respinta a dicembre dell’anno scorso. Da qui la decisione della Giunta comunale di Reggio di promuovere una causa civile. Nel frattempo però- lo scorso giugno- il Comune ha incassato i 406.000 euro di Piacenza Infrastrutture, precisando però che la somma versata dalla società “si accetta solo a titolo di acconto sulla maggiore somma dovuta, che verrà quantificata all’esito del giudizio pendente”.

